L’applicazione è in grado di geolocalizzare l’utente e di indicargli oltre alla sua posizione anche se il mare è balneabile o meno
Osservatorio ambientale, la App Mare Nostrum è già attiva –
L’Osservatorio ambientale e il Consorzio dei sei comuni che lo gestisce ha iniziato a diffondere la App “Mare Nostrum” già pubblicizzata in passato.
I comuni che compongono il consorzio presieduto da Pietro Tidei sono Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere e Monte Romano.
“Alle migliaia di bagnati che affollano il nostro mare, offriamo questo strumento per sapere in tempo reale se e dove è consentito fare il bagno” afferma Tidei.
“A te – gli fa eco Ivano Iacomelli presidente del CdA – chiediamo di aiutarci a difenderlo, segnalandoci sull’app anomalie o sospetti di inquinamento, fotografandoli qui”.
L’applicazione è in grado di geolocalizzare l’utente e di indicargli oltre alla sua posizione anche se il mare è balneabile o meno.
A deciderlo è ovviamente il Presidente della Regione in base ai dati dell’Arpa in un decreto che ogni anno viene emanato a giugno, ma anche i Sindaci che sempre sulla base dei rilievi Arpa emanano ordinanze di divieto (alghe tossiche, colibatteri, eccetera).
Tutti questi divieti sono mappati in tempo reale sull’app dell’osservatorio sia quando vengono emanati sia quando vengono revocati.
L’app viene resa visibile in ogni stabilimento da un manifesto: un tuffo dove il mare è più blu e sembra di sentire Lucio Battisti riportato in tempi dove il clima è diventato un’emergenza e l’acqua un liquido prezioso.
Per fare conoscere l’iniziativa, da oggi un team di hostess il compito di spiegare a quanti più bagnanti possibili sulle spiagge di Tarquinia, Civitavecchia e Santa Marinella come accedere o scaricare l’app il cui funzionamento è particolarmente immediato.
“Contiamo su iniziative come questa – concludono Pietro Tidei e Ivano Iacomelli – per fare crescere una identità ed un sentire condiviso nelle nostre comunità sui temi dell’Ambiente e della Sostenibilità ed anche il fatto che la prima iniziativa dell’osservatorio, dopo il lungo letargo forzato degli anni scorsi, parli di mare, dà il segno di come oggi l’Osservatorio dell’aria”.