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Cittàpolitica

“L’ospedale di Ladispoli una promessa propagandistica o una precisa volontà del Grando bis?”

Il Gruppo Indipendenti di Sinistra: “La salute è una cosa seria, non può essere usata per scopi elettorali o sogni nel cassetto”

“L’ospedale di Ladispoli una promessa propagandistica o una precisa volontà del Grando bis?” –

Il Sindaco, riconfermato, ha gettato come ultima cartuccia delle promesse elettorali il sasso dell’Ospedale, l’opposizione quasi totalmente rinnovata, promette vigilanza sugli atti amministrativi e soluzioni ai problemi. Insomma la ricreazione è veramente finita e i prossimi cinque anni saranno lo specchio delle reali capacità in ordine alla governance di Ladispoli tanto per la maggioranza che per la minoranza capitanata dall’ex Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci con ben sei consiglieri sui nove del gruppo oppositore. Il “Nuovo inizio,” civico e pascucciano, di fatto è riuscito ad aggregare, accanto a vecchie conoscenze dell’Aula Fausto Ceraolo,  una generazione giovane,  col dna ladispolano consolidato da esperienze di vita in comune sin dai tempi della scuola. Spariti dal Consiglio comunale  i 5Stelle dopo i “fasti” del 2017, l’alleato PD in questa tornata ha toccato il minimo storico, ridotto ad un solo Consigliere nella persona della Candidata Sindaca, Silvia Marongiu, e con l’ex Sindaco Crescenzo Paliotta che siede sui banchi della lista civica che si è battuta per la Marongiu.

Il PD ha rinunciato alla Città Metropolitana rappresentata da Federico Ascani che ha dovuto cedere lo scranno di consigliere alla collega dem. Non sta a noi giudicare questa scelta ma osservare che il potente strumento territoriale della  Città Metropolitana, che di fatto ha preso il posto della Provincia, resta appannaggio dell’opposizione ma nelle mani di Alessio Pascucci che conserva il titolo di Consigliere metropolitano. Non si sa che tipo di opposizione praticherà  la centrista Amelia  Mollica Graziano un tempo nelle fila di Alessandro Grando il quale, come dicevamo all’inizio, ha posto l’ipotesi di un ospedale che dovrebbe sorgere su di un’area già identificata, ma sconosciuta ai più, di “quattro ettari”.

Ora, la salute è una cosa seria, non può essere usata per scopi elettorali o sogni nel cassetto. Non era un sogno nel cassetto quando nel 2008 su iniziativa del PD si tenne una conferenza pubblica sulla sanità con lo scopo di verificare con la Regione Lazio se c’erano le condizioni soprattutto economiche per creare un ospedale in questo territorio. Venne l’attuale Sindaco di Fiumicino Esterino Montino (a quei tempi esponente de La Pisana) a spiegarci che la Regione aveva le mani legate sulla sanità gravata da un debito di 10miliardi, prodotti dalla precedente Giunta di destra del Presidente Storace, e che tutto lo sforzo era  indirizzato verso le banche creditrici per ripianare quella voragine inclusi gli interessi. 

La Regione Lazio è uscita da quel tunnel e può permettersi nuovi investimenti potenziando i servizi territoriali e un ospedale non è un’idea peregrina se pensiamo che ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, ne sorgerà uno con queste caratteristiche: “… sarà anche ospedale di zona svantaggiata, ospedale di comunità e casa della comunità, verrà realizzato grazie all’investimento di 37,2 milioni di euro che sono stati stanziati nella delibera del Piano decennale, in materia di investimenti in edilizia sanitaria ex Art. 20 (Terza fase), approvata  dalla Giunta regionale.

Grazie ai fondi stanziati potrà essere edificata una nuova struttura ospedaliera, su un terreno, per la maggior parte patrimonio della Regione Lazio e, per una piccola porzione, del Comune di Acquapendente, un complesso pensato secondo i moderni standard strutturali ospedalieri, privilegiando una distribuzione orizzontale per una maggiore fruibilità degli spazi da parte dell’utenza e per i servizi. La distribuzione funzionale dell’area ospedaliera, per una superficie utile di 5mila e 200 metri quadrati, prevede la realizzazione di una piastra tecnologica e di aree comuni e sociali, oltre che dei nuovi spazi destinati al Pronto soccorso, alla Farmacia e al Laboratorio analisi, alla Medicina generale, alla Chirurgia – Day Surgery, a due sale operatorie, alla Radiologia e alla Morgue.

La distribuzione funzionale dei servizi territoriali prevede la realizzazione di un’area pubblica (Cup, Adi, Pua, sportello informativo), di un’area per l’assistenza primaria e centro prelievi, di un’area polispecialistica, di un’area consultoriale, dell’area dei servizi veterinari, dell’area dei servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche, la neuropsichiatria infantile e il disabile adulto.”

Il Sindaco Grando batta un colpo, please, ci faccia capire se è ancora dell’idea o era solo un volo di fantasia, come vuole muoversi e se ha in mente una struttura pubblica oppure privata. E’ un diritto dei cittadini avere chiarezza istituzionale su una materia così importante come la salute pubblica e i servizi connessi. Gruppo Indipendenti di Sinistra

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