Il giornalista ieri a Quarto Grado: “Mi sento deluso, amareggiato, schifato, ….”
Omicidio Vannini, Carmelo Abbate: ”Una giustizia contro i cittadini” –
“Mi sento amareggiato, deluso, schifato, sconfitto. E’ una giustizia dsi merda e questo Paese mi deve consentire di dire che è una giustizia di merda”.
A parlare è il giornalista Carmelo Abbate, ieri a Quarto Grado durante la puntata speciale dedicata a Marco Vannini.
Abbate punta i riflettori sul dolo eventuale. “Se tu spari a una persona, qual è la conseguenza? Che viva o che muoia? Che muoia! Quindi – ha detto – se la vuoi salvare attivi subito i soccorsi altrimenti vuoi che muoia”.
E a casa Ciontoli, quella notte accade qualcosa. “Chiamano una prima volta e mettono giù il telefono evidentemente perché non hanno coscienza della gravità della situazione”.
Poi la seconda telefonata. “Quando chiamano la seconda volta – ha detto Abbate – lo fanno perché evidentemente hanno preso coscienza che la situazione è a rischio.
Quando è che accetti il rischio e vai sul dolo eventuale?
Quando nel momento in cui arrivano i soccorsi, tu piuttosto che dire “la situazione è grave, sbrighiamoci, salviamo questo ragazzo. C’è un proiettile”, tu gli dici “c’ha il pettine”, “c’è il panico” e praticamente si perde un’altra mezz’ora e l’ambulanza parte in codice verde”.
Abbate punta i riflettori anche sulle parole del Presidente della Corte d’Appello di Roma: “Atto di arroganza giuridica”.
“Questa – ha proseguito – è una giustizia che un cittadino non può capire.
E quando c’è di mezzo il cittadino normale, le persone per bene, si trova sempre qualche cavillo che calpesta la dignità e i diritti dei cittadini”.
“Questa non è una giustizia per i cittadini, ma contro i cittadini”.