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No alla discarica di Tragliatella: tanti i motivi… e uno più degli altri

La nota M5S

Commissariato a Ladispoli, il M5S: "Finalmente risposte concrete ai bisogni dei cittadini"
No alla discarica di Tragliatella: tanti i motivi… e uno più degli altri

Tutto il quadrante Nord-Ovest di Roma ha detto no alla realizzazione della discarica di servizio di Roma a Tragliatella. Un no che vede tante e diverse motivazioni: l’eccessiva vicinanza del sito agli insediamenti abitativi, il disperato tentativo di proteggere un territorio dedicato ad attività agricole e di allevamento, le ridotte volumetrie realizzabili che, lungi dal risolvere il problema, non farebbero altro che ammalorare un altro pezzo del territorio senza essere una soluzione, la coesistenza di altri siti nel Nord-Ovest (Malagrotta, la più grande discarica d’Europa, al confine con Fiumicino, solo per citarne uno), che hanno solo devastato le campagne laziali senza risolvere il problema. Roma Capitale non può gestire i rifiuti con un approccio “standard”, perché da sola ospita circa il 48% della popolazione totale del Lazio e, se aggiungessimo i transiti giornalieri, arriveremmo al 74%, ed è quindi lampante che “il problema di Roma” è, in realtà, il “il problema del Lazio”. Oggi toccherà (forse) a Tragliatella, ma a breve la stessa “battaglia” dovrà essere combattuta di nuovo dai Cittadini di qualche altro territorio del Lazio (o addirittura di qualche altra Regione italiana). E’ vero, ognuno deve fare la sua parte: e se è sacrosanto che Roma deve potenziare e migliorare la raccolta, ed i territori circostanti (tutti), devono in qualche modo supportare la Capitale nella gestione dei rifiuti, il primo e più importante attore è il Consiglio Regionale del Lazio, che deve ormai dare una risposta innovativa a quello che, dopo decenni di “non soluzioni”, è diventato un problema enorme. L’approccio anni ‘60, le soluzioni legate al ciclo politico del momento e la “logica delle cavallette”, che distruggono un territorio solo per poi spostarsi e distruggerne un altro, hanno fallito e questo fallimento è sotto gli occhi di tutti, e sulle spalle dei Cittadini delle zone in cui vengono “individuati i siti”. Ormai esistono le soluzioni e le tecnologie per dare una risposta sostenibile nel lungo periodo al ciclo dei rifiuti, occorre solo che una chiara volontà politica venga messa nero su bianco in un Piano Rifiuti Regionale innovativo e credibile. Fino a quando la soluzione sarà semplicemente quella di riempire una nuova buca, fino a quando la Regione non presenterà ai Cittadini un progetto serio e credibile, i Territori chiamati ad accogliere impianti (obsoleti e non risolutivi), non potranno far altro che dire NO ed opporsi in ogni modo possibile al progressivo e sistematico scempio della nostra Regione.

I Gruppi M5S di Anguillara Sabazia, Cerveteri, Bracciano, Trevignano, Ladispoli, Fiumicino, Santa Marinella, Manziana.

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