Un difetto di notifica di un avvocato: per questo motivo è slittata l’udienza del processo di Emanuele Orefice, l’uomo 35enne di Ladispoli arrestato dai carabinieri per aver picchiato la compagna e le figlie, utilizzando anche una cinta. L’udienza è stata rinviata al prossimo 16 novembre.
Nel tribunale di Civitavecchia si svolgerà il rito abbreviato anche se è difficile possa arrivare la sentenza in quella data.
Le accuse nei confronti del 35enne erano state confermate dalle stesse figli minori sentite dal gip durante l’incidente probatorio dell’indagine preliminare.
Avevano, infatti, raccontato per filo e per segno uno dei tanti episodi avvenuti tra le mura domestiche, soprattutto quello più grave, dove il padre sarebbe andato in escandescenza dopo aver visto la foto sul cellulare di una delle due figlie mentre baciava il fidanzatino.
La donna disperata, durante la notte, approfittando del sonno del marito, sarebbe fuggita scalza con le adolescenti per raggiungere la caserma dei carabinieri chiedendo aiuto.
Orefice, a settembre 2021, era stato già condannato in via definitiva a 3 anni per lesioni gravissime aggravate dai futili motivi per aver picchiato Marco Bertazzoni, fino a fargli perdere l’uso di un occhio.