Ladispoli, Fabio Ciampa: “La tassa di soggiorno frena il turismo”
Una tassa di soggiorno per chi sceglie Ladispoli come meta delle proprie vacanze. Una imposta voluta dall’amministrazione Grando che grazie al balzello farebbe cassa, secondo l’assessore Aronica, per almeno 140mila euro per il primo anno. L’introduzione della stessa ha sollevato la levata di scudi non solo degli albergatori, ma anche dell’opposizione.
Non ha dubbi, sulla poca bontà della stessa, il consigliere Fabio Ciampa del gruppo indipendente ‘Insieme per Ladispoli’.
“La città – spiega Ciampa – non ha bisogno di questa tassa che rischia solo di dare un colpo agli equilibri già difficili del turismo cittadino. L’amministrazione – prosegue il consigliere a nome del gruppo indipendente ‘Insieme per Ladispoli’ – non ha ben chiaro il fatto che la nostra città fa già fatica ad attrarre turisti che ora potrebbero essere anche spaventati dall’introduzione di questo balzello. Il tutto si va a sommare ai prezzi degli affitti non proprio economici e ad un’offerta, anche strutturale, non propriamente da cittadina di serie A. Una tassa che potrebbe colpire un intero settore, commercianti compresi, che vedono impennare i loro introiti soprattutto da metà luglio a fine agosto”.
Il comune, intanto, sembra aver recepito l’istanza del Comitato delle Strutture Ricettive (120 sono quelle presenti, ma solo una 50ina risultano censite) che chiedeva il dimezzamento della stessa durante la stagione non balneare in quanto la vocazione turistica di Ladispoli trae spunto dalla geolocalizzazione costiera.