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Ladispoli, emergenza invisibili: senza tetto soccorsi in città

Ladispoli, emergenza invisibili: senza tetto soccorsi in città

Intervento della Polizia locale e del 118 per un clochard in precarie condizioni di salute e in stato di ebbrezza

Ladispoli, emergenza invisibili: senza tetto soccorsi in città

Vivono per strada, sotto i ponti. Li vedi aggirarsi in città alla ricerca di qualche moneta da spendere per viveri. Alcuni di loro, giunti da lontano con la speranza di fare fortuna, così da aiutare chi era rimasto indietro (spesso moglie, figli, madri, padri) si ritrovano invece con le tasche vuote, alla disperata ricerca di arrangiarsi per superare un altro giorno difficile in un mondo sconosciuto dove spesso gli amici non ci sono. Per vergogna non tornano indietro, fanno finta che vada tutto bene.

Ladispoli, emergenza invisibili: senza tetto soccorsi in città
Ladispoli, emergenza invisibili: senza tetto soccorsi in città

E poi ci sono anche gli italiani, quelli lasciati indietro dal sistema. Spesso si tratta di uomini e donne di mezza età, troppo “vecchi” per introdursi nuovamente nel mondo del lavoro. Anche loro si arrangiano nella vita di tutti i giorni. Alcuni di loro sono costretti ad abbandonare la propria casa a causa dell’assenza di denaro. Una vita, quella del popolo “invisibile” pieno di difficoltà che spesso come unico rifugio possono contare solo su un cartone.

E il rifugio nell’alcol spesso appare l’unica soluzione. Da un’indagine istat sono oltre 50mila i senza tetto italiani. E Ladispoli, purtroppo, non è da meno.

A Ladispoli nei giorni scorsi la polizia locale e il 118 è dovuto intervenire in via Flavia per cercare di convincere un clochard in precario stato di salute e visibilmente ubriaco a sottoporsi alle cure dei sanitari. Solo dopo vari tentativi sono riusciti a portarlo in ospedale. Sempre pochi giorni fa, alcuni automobilisti si sono imbattuti su un senzatetto in evidente stato di ebbrezza, anche lui in precarie condizioni di salute, sdraiato sul marciapiede con le gambe rivolte in strada. Un pericolo per sé e per i passanti. A nulla sono valsi i tentativi dei passanti di convincerlo a farsi vedere da un medico. Giunto sul posto il 118, il clochard ha rifiutato le cure.Molti di loro vivono dove capita.

Nelle frazioni ladispolane, in baracche arrangiate, o sotto i ponti, come ad esempio il cavalcaferrovia che da via Caltagirone porta a viale Europa. Qui, nonostante lo sfratto eseguito qualche anno fa dall’amministrazione comunale, i senzatetto sono tornati. Palazzo Falcone aveva provveduto a sigillare l’entrata ai locali, ma i senzatetto sono riusciti a scardinarla. Col tempo accanto ai locali già esistenti sotto al ponte si è anche aggiunta una baracca.

Ed è qui che scorre come se nulla fosse la loro vita. Proprio nei giorni scorsi ad andare in loro aiuto è stato il “superman” di Ladispoli, il delegato all’agricolatura Gianfranco Fioravanti. Il delegato ha provveduto allo sfalcio dell’erba del campo. In cambio loro hanno ripulito l’area dai rifiuti che purtroppo, a causa dell’inciviltà altrui, si era accumulata nella zona. In particolar modo di plastica. Un piccolo gesto di solidarietà nei confronti degli ultimi.

Nei confronti di chi purtroppo spesso viene emarginato a causa della propria posizione sociale. Gente che invece, nella maggior parte dei casi, ha solo bisogno di una parola di conforto e di un piccolo gesto di solidarietà per scaldargli anche solo per un momento, il cuore.