Ladispoli, con Archeobus 2025 si cominciano a formare i nostri futuri amministratori – di Giovanni Zucconi
Da oggi, a Ladispoli, torna “A Spasso nel Tempo con l’Archeobus”. È un’iniziativa promossa dal Comune di Ladispoli in collaborazione con il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC) e il Gruppo Archeologico Romano (GAR). Il progetto coinvolgerà un gruppo di 360 alunni delle scuole primarie. Precisamente quelli di quinta elementare. Avrà inizio oggi, e sono in calendario diversi eventi che si svilupperanno nel territorio di Ladispoli. L’ultimo è previsto il 10 aprile prossimo.

Le motivazioni alla base di questa splendida iniziativa sono tutte nelle parole di Margherita Frappa, l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Ladispoli: “Comprendere e apprezzare il nostro patrimonio storico e archeologico è essenziale per promuovere un atteggiamento di rispetto verso di esso e stimolare il desiderio di proteggerlo e valorizzarlo”.
Per conoscere tutti i particolari di questa iniziativa, potete leggere qui il nostro articolo, pubblicato ieri.
Che cosa aggiungere alle parole dell’Assessore Margherita Frappa? Posso dire che noto che siamo solo alla seconda edizione di questo evento. Quando il buonsenso vorrebbe che questo tipo di iniziative fossero previste “da sempre” nel nostro territorio. E non solo nel Comune di Ladispoli.
Io conosco più il mondo cerveterano rispetto a quello ladispolano. Ma ho molti esempi di studenti, o di persone in generale, che non sono mai stati alla Necropoli. Alla domanda “perché?”, la risposta, incredibilmente, è spesso stata: “perché non ci sono andato con la scuola”.
Tra queste persone, tra questi ragazzi, probabilmente ci sono anche futuri amministratori. Che amministreranno senza conoscere bene il territorio e le sue radici. La sua storia, nel bene e male.
Cosa che sicuramente non succederà ai ragazzi che parteciperanno al progetto ArcheoBus 2025. Che non solo impareranno, nelle conferenze tenute da Flavio Enei, delle nozioni importanti sui monumenti che visiteranno, e sulla civiltà che li ha prodotti. Ma, altrettanto importante, riusciranno a contestualizzare queste informazioni nel territorio di Ladispoli.

E questo gli darà una sensibilità, speriamo, su temi che altrimenti non potrebbero né immaginare, né capire. Temi che ci rendono orgogliosi, e temi che dovrebbero farci indignare. Visito la Grottaccia e vedo che è circondata da palazzi. Palazzi costruiti sopra la villa romana di cui si conosceva l’esistenza. Mi dovrebbe, anche a me ragazzo di quinta elementare, nascere dentro la domanda del perché questo possa essere successo. Ma poi mi fanno visitare la villa di Pompeo a San Nicola, e mi rendo conto di quanto sia bello quel posto in cui è stata edificata. E mi rendo forse conto ancora di più di quello che mi ha anticipato Flavio Enei nella sua conferenza. Che i romani ricchi e potenti amavano costruire le loro ville a Ladispoli. Così come i loro discendenti amano frequentare le nostre spiagge dopo più di duemila anni.
Io, ragazzo e ragazza di quinta elementare, mi rendo così conto delle grandi potenzialità del nostro territorio. E quindi riconosco meglio quelle che vanno maggiormente tutelate e valorizzate.
Portare i ragazzi con l’ArcheoBus a visitare i nostri monumenti archeologici non è solo fornirgli, in modo divertente, le nozioni storiche che riguardano il nostro territorio, ma è cominciare a formare i nostri futuri amministratori.
E la cosa interessante è che questa formazione non ha riflesso solo sui ragazzi. Ma anche i loro genitori in qualche modo ne sentono gli effetti. Mi dicono che, dopo l’edizione dell’anno scorso, molti genitori ci hanno contattato per chiederci di visitare la Grottaccia o la villa a Piazza della Rugiada.
