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“Il Ministro Trenta autorizzi il Maresciallo Amadori a parlare”

OMICIDIO VANNINI. Su change.org scatta una nuova petizione da parte dei cittadini. Quasi raggiunto il primo step delle 1500 firme

“Il Ministro Trenta autorizzi il Maresciallo Amadori a parlare” –

Risponderà alle domande dei giornalisti solo se autorizzato.

A dirlo nelle settimane scorse alla redazione de Le Iene era stato il maresciallo della caserma di Ladispoli, Amadori.

Il Maresciallo durante la testimonianza rilasciata al processo di primo grado aveva raccontato un particolare sulla vicenda relativa all’omicidio Vannini.

“Se continuo nguaio mio figlio”. Una frase pronunciata da Antonio Ciontoli al Maresciallo durante la sua permanenza alla caserma di Ladispoli.

Una frase su cui spesso si torna a puntare i riflettori e che ha acceso anche quelli delle reti nazionali, proprio come delle Iene e di Giulio Golia che aveva chiesto al maresciallo Amadori un’intervista.

Intervista che Amadori sarebbe anche disposto a concedere a patto però che i suoi superiori lo autorizzino.

Autorizzazione però negata, come spiegata in una mail inviata alla redazione delle Iene.

Ed è qui che ora il popolo italiano prova a chiedere l’intervento del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

A lei è indirizzata la petizione lanciata su change.org (CLICCA QUI PER LA PETIZIONE) e che ha già quasi raggiunto il primo step delle 1500 firme

"Il Ministro Trenta autorizzi il Maresciallo Amadori a parlare"
“Il Ministro Trenta autorizzi il Maresciallo Amadori a parlare”

“Abbiamo appreso in questi ultimi mesi tanta vicinanza da parte delle Istituzioni alla Famiglia Vannini soprattutto per le incongruenze che ci sono state e continuano ad esserci ma che nell’ultima sentenza depenalizzano ancora coloro che hanno cagionato la morte di Marco.

Nelle tante vicinanze abbiamo appreso anche la sua e per questo le chiediamo la cortesia di perdere ancora del suo prezioso tempo riguardando l’ultima puntata del giorno 24 Aprile 2019 delle Iene che ha dedicato quasi quattro ore facendo un sunto complessivo tra indagini intercettazioni e testimonianze.

Nelle testimonianze alla fine il conduttore (Golia) si è anche dedicato al Brigadiere (all’epoca nella Caserma di Ladispoli) Manlio Amadori.

L’ex Brigadiere che lavorava proprio quella notte ha fatto intendere alla fine che lui onora l’arma e non si terrà mai indietro per la ricerca della verità ma una verità che deve andare di pari passo con la realtà.

Realtà secondo il Brigadiere che non può esprimere per non avere conseguenze nell’ambito del suo lavoro… in pratica fa capire che se avesse le autorizzazioni potrebbe rispondere a delle domande giuste e inerenti a quella notte e fa capire soprattutto che vorrebbe parlare a nome di tutti i Carabinieri Onesti.

E allora caro Ministro chi meglio di Lei può autorizzare adesso il Maresciallo Manlio Amadori e magari dare un po’ di luce di quella maledetta notte?

Milioni di Italiani vorrebbero essere rappresentati da tutte le Istituzioni soprattutto chi ha perso questo figlio e cioè Mamma Marina e Papà Valerio che ogni giorno,ogni udienza ma soprattutto ogni sentenza si sentono trafitti da migliaia coltellate nonostante tutto!

Non vorremmo n’è stracciare le tessere elettorali e neanche espatriare….però chiediamo chiarezza che non c’è mai stata!

Gli Italiani.

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