Massimo e Claudio Di Biase sono noti sul litorale. La loro è una famiglia di pescatori e hanno diverse pescherie. L’imbarcazione di 13 metri chiamata ‘Sette fratelli’, una cosiddetta vongolara per la pesca dei molluschi, era partita dal porto di Fiumicino
Fiumicino, barca si rovescia in mare: padre e figlio morti in mare durante battuta di pesca –
Una tragedia che ha gettato Ostia e Fiumicino in lutto. Massimo e Claudio Di Biase, padre e figlio di 62 e 29 anni, domenica 22 dicembre sono morti mentre erano in mare. Stavano facendo quello che amavano, pescare. Poi la corrente, le onde e la tempesta hanno rovesciato la loro imbarcazione di 13 metri chiamata ‘Sette fratelli’, una cosiddetta vongolara per la pesca appunto dei molluschi partita dal porto di Fiumicino insieme ad altri natanti. Da lì la corsa contro il tempo per salvarli che purtroppo non ha dato gli esiti sperati.
Due lavoratori, così li ricordano tutti tra Fiumicino e Ostia, dove si trovano le pescherie Di Biase. Massimo e Claudio erano usciti per una battuta di pesca pre natalizia. Non è chiaro se per motivi di lavoro o per pescare il pesce per la loro numerosa famiglia proprio per le feste. Mentre stavano tirando su le reti davanti alle spiagge di Passoscuro le condizioni meteo sono peggiorate all’improvviso. II mare è cambiato in venti minuti. In tanti hanno chiamato il 1530, il numero delle emergenze in mare. Dalla capitaneria di porto di Fiumicino immediato è scattato il dispositivo di soccorso con la motovedetta Acp836, un gommone e un rimorchiatore, si è alzato anche un elicottero dell’Aeronautica Militare, attivati i sommozzatori dei vigili del fuoco.
Le ricerche si sono concentrate al largo di Focene, per poi estendersi su un ampio specchio d’acqua. Dopo quattro ore dopo l’allarme c’è stato il ritrovamento del primo corpo sulle spiagge di Focene, poco dopo l’elicottero ha avvistato anche il secondo cadavere. Massimo e Claudio Di Biase li conoscevano tutti. “La mia passione è questa qui”, scriveva il figlio sui social postando le foto delle barche. Tutta da ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Nel momento in cui stavano tornando c’erano onde alte circa due metri e mezzo. Non si esclude che proprio una di queste onde li abbia colpiti e ribaltato il peschereccio.
Immediato il cordoglio del sindaco di Fiumicino, Mario Baccini che ha proclamato lutto cittadino: “Esprimo la mia vicinanza alla famiglia dei due pescatori, che sono di Fiumicino. Una tragedia che ci colpisce da vicino e che ci lascia sgomenti e addolorati. Abbiamo subito anche attivato la protezione civile in coordinamento con la guardia costiera e attiveremo il servizio delle Politiche Sociali come supporto alla famiglia”. “Fiumicino piange. Una tragedia che ha colpito un’intera comunità”, ha detto l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Fiumicino, Monica Picca.
E tanti sono i messaggi anche dei residenti e dei cittadini che li conoscevano: “Riposino in pace, nel 1998 stato colpito anch’io da una tragedia simile capisco il dolore che stanno provando le loro famiglie e le sono vicino. Sentite condoglianze a loro e a tutti coloro che gli vogliono bene, è durissima”, il messaggio di Luciano. “Ho sperato fino all’ultimo ma il mare non ti ha lasciato scampo. Proprio quel mare che tu amavi e con passione ogni giorno portavi al largo la tua barca per pescare”, il pensiero di Adalberto.