fbpx
 
Città

Divieto di sorvolo sulle aree protette della Regione Lazio

Il supplemento impone il divieto fino al 28 dicembre anche sulla Palude di Torre Flavia e comprende anche i droni e tutti i velivoli a motore. Per il volo libero è previsto comunque un permesso scritto dall’Ente Parco. Sorvolo consentito solo ai mezzi di soccorso.

Divieto di sorvolo sulle aree protette della Regione Lazio –

Sulla pubblicazione ufficiale dell’ENAV è presente dal dicembre 2022 un supplemento per il divieto di sorvolo delle aree protette della Regione Lazio.

In prossimità dell’estate l’amministrazione della Palude di Torre Flavia vuole ricordare come non sia possibile sorvolare o far atterrare velivoli sull’area protetta.

Il divieto emanato dall’ENAV non è solo rivolto ai velivoli a motore da diporto o sportivi, ma anche ai droni.

In particolare, in questo supplemento si legge che sussiste un “Divieto di atterraggio, decollo e sorvolo di aeromobili e di apparecchi a motore per il volo da diporto o sportivo. Sono esentati il volo libero (senza motore) e gli aeromobili per reali attività di soccorso, di emergenza, di antincendio, di protezione civile, di vigilanza e salvaguardia della pubblica incolumità. Ulteriori deroghe possono essere concesse e coordinate di volta in volta con l’ente gestore dell’area naturale protetta”.

Tutti i nuovi divieti si rivolgono al decollo, atterraggio e sorvolo di tutti gli aeromobili o apparecchi VDS dal suolo fino a 150, 300 o 500 metri dal suolo, rivolgendosi in particolar modo quindi ai mezzi a pilotaggio remoto (droni). La violazione del divieto previsto dalla norma nazionale sopra indicata sarà sanzionabile sulla base dell’avvenuta pubblicazione sull’AIP Italia.

Si ribadisce che al momento tale supplemento ha validità fino al 28 dicembre 2023, ma in futuro è previsto l’inserimento che renderà le aree permanenti. Per quanto concerne il volo libero (senza motore) si ricorda comunque che la stessa, essendo un’attività potenzialmente disturbante per la fauna selvatica (soprattutto l’avifauna in prossimità delle aree di nidificazione), va in ogni caso sottoposta ad una specifica richiesta di nulla osta da inoltrare all’Ente Parco.

Sul sito dell’Ente Parco è presente il supplemento AIP.