Comprano vasi dai tombaroli 60 anni fa e oggi vogliono restituirli, Gubetti: “Spero vengano personalmente a Cerveteri”
“Il nostro Patrimonio Archeologico è stato saccheggiato per anni dai noti “tombaroli” che senza alcuno scrupolo per un bene che appartiene alla collettività, né hanno fatto una fonte inesauribile di guadagno. Questo traffico illecito ha causato enormi danni alla nostra comunità e ha messo a repentaglio l’identità stessa del nostro patrimonio archeologico, impoverendo lo Stato di beni che hanno un valore culturale e spirituale al di là del mero valore materiale. Non stupisce dunque leggere la notizia che un turista danese oltre 70 anni fa avesse tranquillamente e anche un po’ ingenuamente, potuto acquistare dei reperti trafugati all’interno di qualche tomba della Necropoli della Bantidaccia, oggi sito Unesco da 20 anni”.

Così il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, commenta la storia di alcuni turisti danesi che, oggi, vorrebbero riconsegnare alcuni reperti all’Italia. Bent Søndergaard, come vi abbiamo raccontato, li aveva comprati dopo una visita alla Necropoli. Stando ai racconti di Bent, scomparso pochi mesi fa, l’acquisto sarebbe avvenuto fuori dalla Necropoli quando avrebbe notato questi oggetti nel bagagliaio di un’automobile e avrebbe deciso di acquistarli da un uomo che avrebbe assicurato di avere tutti i permessi necessari alla vendita. Sono i figli Mad ed Elin che, oggi, vogliono restituire gli oggetti.
“In punto di morte – aggiunge il primo cittadino – sembrerebbe che i coniugi Danesi, che hanno custodito per quasi 70 anni questi beni, abbiano avuto un risveglio di coscienza chiedendo ai figli di restituirli alla comunità che finalmente ne potrà tornare a godere. Spero che gli eredi danesi di questi beni esaudiscano il desiderio dei genitori e vengano a Cerveteri personalmente, sarà mio speciale impegno portarli nel luogo da cui i reperti furono sottratti. Inoltre mi auguro che i beni restituiti non vengano rinchiusi in qualche magazzino polveroso della Sovraintendenza ma che possano essere restituiti ai cittadini dei territori da cui sono stati sottratti e vengano esposti ad emblema di un patrimonio ritrovato. Sappiamo tutti, che questi beni appartengono alla Stato e quindi a tutti noi, ma per garantirne la tutela, come viene giustamente imposto dalla nostra Costituzione, ci vuole la partecipazione di tutti i cittadini diversamente sarà sempre una tutela monca e univoca”.









