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Civitavecchia, Micchi davanti al giudice di pace

L’ex supermanager di Hcs dovrà rispondere di un episodio avvenuto quattro anni fa nei confronti di un dipendente della vecchia Civitavecchia Infrastrutture. Il pd: “Attendiamo fiduciosi l’esito del procedimento perché, come si dice, il tempo è galantuomo”

Civitavecchia, Micchi davanti al giudice di pace –

L’ex super manager di Hcs Carlo Micchi chiamato a rispondere di un episodio di quattro anni fa nei confronti di un dipendente della vecchia Civitavecchia Infrastrutture.

Secondo quanto ricostruito Micchi avrebbe minacciato il dipendente usando toni e frasi considerate eccessive tanto da aver causato lo svenimento del dipendente.

Malore che richiese l’intervento dell’ambulanza.

Una vicenda che ora vede intervenire anche il gruppo consiliare del Pd.

“L’arroganza che già denunciammo al tempo degli accadimenti, oggetto della citazione a giudizio nei confronti di Carlo Alberto Maria Micchi, ex liquidatore di HCS, che tra compensi e rimborsi spese costò alla comunità diverse centinaia di migliaia di euro, sarà valutata dal Giudice di pace”, dichiarano i dem.

“In molti ricorderanno la vicenda che, suo malgrado, vide Alessandro Braccini tra i lavoratori discriminati per il mancato pagamento degli stipendi, in quel periodo, dicembre 2015, arretrati di sei mesi”.

“Nella citazione a giudizio si racconta come Micchi si rapportò nei confronti di alcuni dipendenti ed in particolare proprio nei confronti di Alessandro Braccini che a distanza di pochi mesi da questo episodio venne licenziato da un altro liquidatore, Stefano Sampietro, per aver denunciato pubblicamente la situazione in cui versava la società”.


“Nella citazione si fa riferimento a frasi irripetibili e gravissime attribuite al dottor Micchi, che, come detto, saranno valutate in sede di giudizio così come l’accertamento delle cause del ricorso alle cure ospedaliere per Braccini”.

“Questo iter giudiziario ci riporta ad periodo nel quale, lo ricordiamo, neppure i Consiglieri Comunali riuscivano ad ottenere gli atti per verificare la fondatezza dei rimborsi percepiti dallo stesso Micchi che nel frattempo è stato anche al centro dell’inchiesta avviata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti sul mancato incasso della TIA straordinaria relativa all’anno 2012 per un presunto danno erariale da tre milioni di euro”.

“Attendiamo fiduciosi l’esito del procedimento perché, come si dice, il tempo è galantuomo”.

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