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Civitavecchia, fermati due pescatori abusivi di origine pugliese

La Capitaneria di porto di Civitavecchia,ha individuato e fermato due pescatori abusivi di origine pugliese, mettendo a segno un ingente sequestro di ricci di mare

Civitavecchia, fermati due pescatori abusivi di origine pugliese-

Ieri notte gli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia, coadiuvati dalla locale Polizia Stradale e dal Commissariato della Polizia di Stato, hanno individuato e fermato due pescatori abusivi di origine pugliese, mettendo a segno un ingente sequestro di ricci di mare.

Durante attività di monitoraggio e contrasto alla pesca abusiva di echinodermi, i militari della Guardia Costiera, alle ore 20.30 circa, individuavano infatti due sub intenti nella raccolta di ricci di mare lungo il litorale del Comune di Civitavecchia (Marangone), all’altezza dell’uscita autostradale “Civitavecchia Sud”. 

Alle ore 00.30 a seguito di un lungo appostamento, la Guardia Costiera e due pattuglie appartenenti rispettivamente al Commissariato della Polizia di Stato e alla Polizia Stradale di Civitavecchia, fermavano all’atto dello sbarco i due pescatori non autorizzati, provvedendo al sequestro di circa 5.000 ricci di mare, contenuti in cinque ceste, e dell’attrezzatura subacquea utilizzata.

Ai due soggetti venivano così contestate 2 sanzioni amministrative per un totale di 8.000 € relative alla raccolta non autorizzata ed una sanzione di 400 € per l’alterazione dello stato originale dell’autoveicolo utilizzato, con relativo sequestro del libretto di circolazione.

Gli echinodermi, ancora vivi e vitali, venivano contestualmente rigettati in mare arginando in tal modo ulteriori danni al delicato ecosistema marino della costa interessata. 

  Solo lo scorso anno la Guardia Costiera di Civitavecchia aveva proceduto al sequestro e contestuale rigetto in mare di più di 50.000 echinodermi portando a segno un duro colpo all’esercizio abusivo di tale tipologia di pesca.

L’intensa attività di vigilanza della Guardia Costiera si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno, nell’intento di salvaguardare l’ambiente costiero e tutelare gli operatori che, autorizzati, esercitano lecitamente e nel pieno rispetto delle risorse la pesca del riccio di mare.

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