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Cerveteri, scoperti scavi clandestini alla Necropoli della Banditaccia

La scoperta dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale e inserita nel bilancio delle attività svolte dai militari dell’Arma

Cerveteri, scoperti scavi clandestini alla Necropoli della Banditaccia –

Scavi clandestini alla Necropoli della Banditaccia.

Questa la scoperta fatta dai Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale e inserita nel bilancio delle attività svolte durante l’anno.

Quella della pratica degli scavi abusivi alla Necropoli non è un fenomeno sconosciuto al territorio.

Negli anni sono stati diversi infatti gli scavi a opera dei “tombaroli” in particolar modo nelle aree esterne alla perimetrazione della Banditaccia, con diversi reperti archeologici rinvenuti e recuperati dalle Forze dell’Ordine nel corso del tempo.

Basti pensare al Cratere di Eufronio e alla Kilix ora esposte al Museo di Cerveteri e oggetto di recupero da parte delle Forze dell’ordine.

I nuovi scavi clandestini sarebbero stati individuati grazie ai sorvoli effettuati su vaste zone del Paese e che hanno permesso ai Carabinieri del Nucleo TPC di Roma di individuare e monitorare il fenomeno.

LE ALTRE OPERAZIONI

Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 64 persone, per delitti commessi contro il patrimonio culturale, in prevalenza ricettazione di opere di provenienza illecita e contraffazione di dipinti di arte moderna e contemporanea, oltre che per reati in danno del paesaggio.

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 1.069 beni, di cui 120 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 805 reperti archeologici e 53 opere d’arte contraffatte, per un valore economico complessivo stimato in circa 620.000 euro per i beni culturali e di 315.000 euro per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come autentici.

Tra i risultati più significativi dell’attività di polizia giudiziaria condotta, si segnalano: il sequestro di un manoscritto datato 1705, con copertina in pergamena denominato «Liber Mortorum», appartenente alla parrocchia di San Andrea Apostolo di Gallicano nel Lazio (RM) e rintracciato sul mercato on-line, subito quindi restituito alla Diocesi di Tivoli – Palestrina; il recupero di 6 sculture in marmo bianco raffiguranti angeli attribuiti a Domenico Antonio Vaccaro (1678-1745), oggetto di furto consumato in danno della Chiesa di Santa Maria del Plesco, in Casamarciano (NA), denunciato nel 1999 presso il Nucleo CC TPC di Napoli, con conseguente restituzione al Palazzo Vescovile di Nola (NA) lo scorso 8 luglio 2020.

Nell’ambito di attività informativa finalizzata al recupero di beni culturali, unitamente a personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma e funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti, l’individuazione ad una profondità compresa tra i 32 e i 40 metri, a largo dell’isola di Ventotene (LT) in località «Punta dell’Arco» di 6 ancore di epoca romana in pietra e in ferro, 2 ceppi di ancora e una contromarra in piombo.

Infine il sequestro di due dipinti olio su tela raffiguranti «Paesaggi laziali d’invenzione con fiume, torrioni, edifici e astanti» attribuiti all’artista Paolo Anesi (1697-1761), del valore complessivo di 40.000, provento di furto commesso nel 1982 presso un’abitazione di Spoleto (PG).

(torna a baraondanews)

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