CERVETERI O CARA! – di Angelo Alfani
Firenze è meta salvifica e necessaria per chi desidera allontanarsi, per una miseria di tempo, dalla procellosa notte che, con passi veloci, sta oscurando il nostro piccolo mondo.
Avere l’opportunità di trovarsi gli occhi invasi dal Duomo, dal Campanile, dalla Cupola, solo per citare alcune di queste incommensurabili testimonianze dell’arte, ti rende partecipe del genio umano e della sua positività.
In questa doppia giornata fiorentina non ho voluto tralasciare la visita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. La Chimera e l’Arringatore valgono il viaggio.
Per i sempre più rari cervetrani ci sta una ragione in più per visitarlo: la presenza di quattro lastre dipinte rinvenute a Cerveteri dalla Finanza pochi anni fa ed esposte, in una unica sala del secondo piano. Rimessi assieme i cocci da restauro non hanno perso la antica “fascinosita’”

Lo scritto posto in bacheca ne illustra la storia in modo dettagliato. Sarà per la pignoleria che mi contraddistingue, per aver corretto bozze, per malcelato amor di paese natio, non da depilator, mi salta subitamente agli occhi l’errore : CERVERERI anziché Cerveteri. Mi domando come sia stato possibile che i tanti addetti ai lavori non se ne siano accorti.
Può succedere. Niente di grave, ovviamente, ma comunque fastidioso. Caso ha voluto che il nuovo direttore del Museo Daniele Maras, romano laureato in Etruscologia, ci seguisse nella visita. Con garbo gli ho mostrato la cosa e con altrettanta gentilezza ha confermato che farà apporre quanto prima la correzione.


