L’intervista ad Andrea Mezzopane: “Il bello della nostra associazione? Permette di sognare”
Cerveteri, l’ASD Cinghialones tra sport, educazione stradale e progetti per la collettività
Meno di un anno fa, in maniera del tutto giocosa, nasceva a Cerveteri un’Associazione Sportiva Dilettantistica composta da persone accumunate dalla passione per il ciclismo e
denominata “Cinghialones”.
Un nome capace di suscitare ilarità, così come l’inconfondibile stemma ritraente un cinghiale in biciletta che nel corso dei precedenti mesi ha ottenuto sempre più popolarità. Dietro a questo progetto, però, si cela una realtà che in soli dieci mesi è riuscita ad ampliarsi e a essere coinvolta in numerosi progetti, non solo di natura sportiva; perché i Cinghialones, oltre al ciclismo, amano dedicarsi ad attività utili per l’intera comunità, proponendo una filosofia incentrata sul divertimento e sul piacere di trascorrere del tempo insieme, mirando a numerose iniziative per far sì che l’intera collettività possa beneficare dei vantaggi di specifiche proposte. Insomma, quello dei Cinghialones non è un impegno prettamente sportivo, e per conoscere meglio i piani dell’ASD abbiamo avuto il piacere di intervistare uno dei fondatori del gruppo, Andrea Mezzopane, il quale, in primis, ha raccontato il modo in cui è nata l’associazione: “L’idea dei Cinghialones nasce, un po’ per gioco, all’inizio del 2024, da un gruppo Whatsapp creato e chiamato
fin da subito con questo nome.
All’interno di tale gruppo erano presenti i cinque membri dell’attuale direttivo dell’ASD: Roberto Bianchi detto “Er Caciotta”, Mark Ozella detto “l’Americano” nonché il presidente, Simone Duca, Claudio Vaccaro e ovviamente il sottoscritto. Ognuno di noi faceva parte di gruppi differenti, ma spesso ci ritrovavamo a uscire insieme in bici e per tale motivo abbiamo deciso di crearne uno tutto nostro. Da lì il passo che ha portato alla nascita effettiva dei Cinghialones è stato breve, con tutti i pro e i contro del caso, poiché gestire un’Associazione Sportiva Dilettantistica comporta diversi impegni dal punto di vista burocratico, come il commercialista, la partita IVA, il doversi rivolgere all’Agenzia delle Entrate. Insomma, dietro alle nostre intenzioni non mancavano dubbi e incertezze, ma fin da subito siamo riusciti a ottenere l’aiuto di alcuni sponsor, e il progetto Cinghialones ha preso vita a tutti gli effetti. Siamo partiti dal quintetto fondatore, arrivando in meno di un anno a 15 membri del gruppo”.
Cerveteri, l’ASD Cinghialones tra sport, educazione stradale e progetti per la collettività

Per entrare a far parte del gruppo vengono richiesti requisiti di tipo ciclistico?
“Non sono richiesti particolari doti sportive, però, prima di iscriversi con noi, ci piacerebbe organizzare qualche uscita con le persone interessate, così da conoscerci meglio; l’importante per il nostro gruppo è trovare nuovi membri che dimostrino di sapersi comportare in maniera civile e adeguata quando siamo per strada, dimostrando serietà e pacatezza e senza creare problemi agli altri e al gruppo stesso”.
Essendo un’ASD, gli iscritti possono godere di certi benefici una volta entrati a far parte della squadra, giusto?
“Chiunque si iscriva alla nostra associazione, entrerà automaticamente in possesso del tesserino per iscriversi a gare ciclistiche, podistiche e di triathlon. Di base, chi ha il nostro tesserino può prendere parte a competizioni sportive alle quali non potrebbe accedere senza parte di una Associazione Sportiva riconosciuta”.
Insieme all’attività sportiva, in questi dieci mesi vi siete dedicati ad altro, tra cui molte iniziative che avete svolto di vostra spontanea volontà.
“Abbiamo partecipato alla Festa dell’Olio e in quell’occasione abbiamo donato due biciclette ai Servizi Sociali di Cerveteri destinate a due famiglie della nostra comunità; siamo fieri di tale iniziativa, poiché rientra nei nostri piani di promozione dello sport. Ci occupiamo della pulizia dei sentieri, portandola a termine utilizzando la nostra attrezzatura e le nostre risorse. Personalmente, una simile attività la porto avanti da quando ero adolescente, perché mi è sempre piaciuto ripulire le strade e i percorsi del nostro territorio, favorendo un’attività come il trekking che soprattutto negli ultimi anni ha preso molto piede a Cerveteri, tanto da attirare persone provenienti dalle zone limitrofe e in generale da
fuori. Ci piacerebbe poter sviluppare anche un progetto in favore della cartellonistica; non è semplice, ma poterlo portare a termine sarebbe per noi una grande soddisfazione”.
Oltre a ciò, avete altri progetti in mente?
“Ne abbiamo eccome. In primis, vorremmo realizzare il progetto di un bike park dotato di pump track, così da favorire uno sport che è diventato anche disciplina olimpionica. A tal proposito, abbiamo avuto un incontro con la Sindaca Elena Gubetti e stiamo discutendo sull’individuazione dell’area in cui far sorgere l’impianto. È prevista persino una raccolta fondi alla quale, ovviamente, noi Cinghialones prendiamo parte, grazie al ricavato delle nostre attività accumulato nel corso delle nostre partecipazioni agli eventi come la Sagra dell’Uva, la Festa degli Angeli Ceretani e la Festa dell’Olio, anche se quest’ultima non è andata molto bene a causa del maltempo. Però ritengo che il progetto del bike park sia molto importante, perché così potremmo garantire ai giovani di Cerveteri appassionati di ciclismo un punto di ritrovo nel quale poter girare ed esercitarsi sotto controllo, senza problemi e gratuitamente, evitando possibili pericoli per sé stessi e per gli altri quando qualcuno rischia acrobazie con la bici in luoghi non adibiti per tale disciplina. Un domani ci piacerebbe organizzare perfino gare ed eventi. Noi come Cinghialones puntiamo moltissimo sul bike park e siamo disposti a contribuire mettendo sul piatto gran parte del nostro ricavato. Dai primi mesi del 2025 possiamo richiedere persino i fondi europei per progetti di questo tipo, ma prima sarà cruciale ultimare tutte le procedure burocratiche con il Comune, a partire dall’individuazione del terreno, così da poter avviare effettivamente lo sviluppo del parco e tutte le attività correlate per far sorgere a Cerveteri un impianto ciclistico”.

Un impegno notevole, considerando che il vostro fine non è il profitto.
“È bene precisare che la nostra associazione, essendo un’ASD, nasce come attività senza scopro di lucro, e quindi tutto ciò che guadagniamo lo investiamo per migliorare i
servizi offerti: basti pensare che con i fondi ricavati finora abbiamo acquistato un gazebo, un barbecue a gas e dei tavoli con le panche, così da migliorare l’offerta rivolta a
tutti coloro che decidono di recarsi nel nostro stand durante le sagre e le feste, anche perché ci piacerebbe partecipare alla Sagra del Carciofo di Ladispoli, e siamo consapevoli che la nostra presenza a un evento del genere richiede un tipo di impegno completamente differente, forse ci obbligherà a una settimana di ferie!”.
Oltre al bike park, avete altre proposte da realizzare a Cerveteri?
“Ci piacerebbe creare un’area picnic e il nostro sogno sarebbe farla sorgere vicino alla Necropoli della Banditaccia. È decisamente suggestiva l’idea di un’area in cui potersi riposare e ristorare dopo un’escursione con la famiglia alle tombe etrusche, magari dotata di barbecue in tufo, così da rimanere legati al materiale delle tombe, con tavoli e panche di legno. Non si tratterebbe neanche di una spesa così esosa come qualcuno potrebbe immaginare, ma la difficoltà principale resta il fatto che si tratterebbe di realizzare un’area picnic nei pressi di un sito archeologico, il che non la rende affatto semplice. Un’alternativa potrebbe essere la Macchia della Signora; in generale penso che se guardiamo a Oriolo, a Manziana e ad altre cittadine vicine a noi, tutte hanno l’area picnic, quindi perché non dovremmo farla a Cerveteri?”.
In precedenza, mi parlavi di un fumetto dei Cinghialones con un fine propedeutico…
“Sì, e a breve uscirà il primo episodio. L’idea nasce pensando alla sicurezza stradale dei ciclisti, in particolar modo dei più giovani, coinvolti spesso
in polemiche perché autori di manovre con la bici ritenute troppo azzardate. È un po’ il discorso che facevamo prima: senza bike park, dove si possono allenare i ragazzi se non
nei parcheggi, come quello della LIDL, o nei parchi? Tutto ciò, però, genera un po’ di malcontento, perché molti ritengono che non sia sicuro, ed effettivamente non hanno
tutti i torti, perché il rispetto del codice stradale deve valere per tutti, ciclisti compresi: quando circoli per strada, con qualsiasi mezzo, devi conoscere la segnaletica e le regole di
base, altrimenti diventi un pericolo per te stesso e per gli altri. Per questo all’inizio avevo pensato a organizzare un corso in collaborazione con l’Autoscuola Etruria 77 per insegnare nelle scuole le norme basilari del codice della strada, una sorta di scuola guida per i più giovani. Però come sarebbe stata accolta una simile proposta dai ragazzi se durante l’orario scolastico fosse stato integrato un corso ulteriore? Come avrebbero visto quell’insieme di regole imposto da un adulto? In altre parole, c’era il rischio di annoiarli e l’apprendimento dei nostri insegnamenti sarebbe stato pressoché nullo. Tra l’altro, ho scoperto che nelle scuole esistono già progetti simili, motivo per il quale mi è venuto in
mente di fare qualcosa di diverso, e da lì è nata l’idea del fumetto. Così abbiamo sviluppato una storia che verrà raccontata nelle vignette di tale progetto, e il racconto metterà
in risalto tutti i valori e tutti i principi che vorremmo trasmettere ai più giovani. In pratica, un insegnamento ludico”.
Come verrà diffuso il fumetto?
“Una volta completati i primi due numeri, vorrei portarli ai docenti delle scuole per far sì che questo fumetto venga inserito nel giornalino scolastico. Ovviamente i numeri verranno pubblicati sui nostri profili social, così chiunque potrà leggerli, e sarà importante non perdersi un singolo numero, poiché alla fine ci sarà un quiz finale con in palio
dei premi, come una tuta, un cappello, una maglietta e in generale accessori legati al mondo ciclistico, messi a disposizione dai Cinghialones per chi risponderà in maniera
corretta alle domande inerenti a tutto gli insegnamenti sull’educazione stradale presenti all’interno della serie. Pensavamo anche di rilasciare un attestato per chi si dimostrerà preparato, una sorta di patentino. A giorni dovrebbe uscire il primo numero, e se il fumetto verrà apprezzato, potremo arrivare a oltre dieci episodi e pubblicare un’edizione cartacea del racconto da vendere nei nostri stand presenti alle sagre.

Parlando invece dell’attività sportiva, quali obiettivi vi siete posti?
“Ci stiamo allenando per la Hero (una delle gare di mountain bike più dure al mondo, con un percorso di quasi 90 km che si snoda tra gli incantevoli paesaggi delle Dolomiti
sudtirolesi, con un dislivello di 4500 metri e in programma il prossimo giugno, ndr) alla quale abbiamo già partecipato nel 2024, partendo in tre a gareggiando individualmente,
ma come rappresentanti dell’ASD Cinghialones; per me prendere parte a una gara con il nome della nostra squadra è stato un onore. Quest’anno aderiremo con un numero maggiore, saremo circa in dieci, e quello è un altro modo per stare insieme, rappresenta a tutti gli effetti un’altra festa. Ci stiamo allenando duramente a parteciperemo ad altre gare che ci aiuteranno nella preparazione, come quella dell’Argentario e dell’Isola d’Elba. Il bello di quando si parte insieme è che la consapevolezza del gruppo stimola anche gli altri ad aggiungersi agli eventi”.
Tirando le somme, dopo neanche un anno avete già fatto molto sotto diversi punti di vista. Sei soddisfatto di quanto l’ASD sia riuscita a compiere in questi mesi?
“Sono contento perché abbiamo creato un gruppo nel quale non si fanno distinzioni: siamo tutti accomunati dalla passione per il ciclismo e dal piacere di stare insieme alle feste e non solo. In questi mesi abbiamo cominciato a diffondere il nostro logo, mettendolo sulle tute, sui cappelli, sui giacchetti e tutto ciò ci rende molto felici, perché pian piano ci stiamo facendo conoscere e apprezzare dalle persone della nostra comunità. Non ci interessa nulla al di fuori dell’amicizia e l’importante per noi è stare bene. La prova è stata la Sagra dell’Uva: quell’evento per noi è stato sfiancante, poiché ha richiesto tenti preparativi in una fase dell’anno molto calda, eppure eravamo tutti lì, nonostante il lavoro e gli impegno quotidiani che ognuno ha. E dopo tutti questi sforzi un giro in bici non lo fai? Mi piace pensare che, in generale, con questa ASD siamo sempre stimolati a
sognare e a creare nuovi progetti. Perché in fin dei conti, una vita senza sogni rischia di diventare troppo piatta, no?”
Simone Pietro Zazza










