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Cerveteri, garantito l’approvvigionamento idrico nella Palude di Torre Flavia

Lo dichiara il Vicesindaco Giuseppe Zito

Cerveteri, garantito l’approvvigionamento idrico nella Palude di Torre Flavia

Nell’ambito del processo di valorizzazione e recupero del Monumento Naturale della Palude di Torre Flavia è emersa la necessità di garantire l’alimentazione artificiale anche nell’area che ricade all’interno del Comune di Cerveteri.

Di concerto con l’Architetto Angelo Mari e con il Dottor Corrado Battisti del Servizio Aree Protette Parchi Regionali della Città Metropolitana di Roma Capitale abbiamo chiesto al Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano di effettuare l’allaccio meccanico tra l’impianto di adduzione idrica realizzato dal Consorzio e la tubazione post contatore all’interno dell’Area Protetta della Palude di Torre Flavia.

Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, seppur l’attività non rientrasse tra le proprie competenze, in considerazione dell’alto valore ambientale dell’area ha accolto positivamente la nostra richiesta e stamattina ha effettuato questo intervento strategico per la sopravvivenza della Palude.

“Obiettivo dell’intervento – spiega il Vicesindaco Giuseppe Zito – è quello di garantire l’approvvigionamento idrico alla zona della Palude, con l’intento di favorire l’incremento e la stabilizzazione della fauna presente all’interno del Monumento Naturale della Palude di Torre Flavia”.

“Un ringraziamento, a nome della Cittadinanza di Cerveteri tutta – prosegue il Vicesindaco Giuseppe Zito – è doveroso all’Avv. Antonio Marrazzo, Commissario Straordinario del Consorzio, al Dr. Andrea Renna, Direttore Generale e agli Ingegneri Tolli e Riccardi, per la disponibilità e la prontezza con le quali hanno dato seguito alle richieste avanzate dall’Amministrazione comunale di Cerveteri e per aver permesso di aggiungere un importante tassello all’opera di valorizzazione e tutela di un patrimonio naturalistico di grande importanza quale la Palude di Torre Flavia”.

Già nelle settimane scorse, a tutela dell’Area, ARSIAL e Città Metropolitana avevano provveduto a recintare l’ingresso della Palude, un’operazione tesa a tutelare quest’area per troppi anni è stata occupata abusivamente.

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