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Cerveteri e Tarquinia: 15 anni fa il sito Unesco ovvero la cronistoria di un grande successo

Cerveteri e Tarquinia: 15 anni fa il sito Unesco ovvero la cronistoria di un grande successo

Non dimentichi della fondamentale importanza di possedere, in particolare nella Necropoli della Banditaccia a Cerveteri ed in quella dei Monterozzi a Tarquinia (e non solo visto che l’investitura dell’UNESCO cita in generale le necropoli delle due città etrusche e non entra nei dettagli dei nomi), un invidiatissimo e molto peculiare Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità si desidera elencare quanto correlato e correlabile in questo senso a ciò che ormai è da considerare, a tutti gli effetti, come parte integrante della storia moderna delle due città intessuta inscindibilmente con quella dei Rasenna ( gli Etruschi-ndr) loro antichi abitanti. Per chi scrive aver partecipato e seguito, molto attivamente e dall’incipit, in prima persona (e non certo da spettatore), tutto l’iter, Piano di Gestione incluso, per l’ottenimento in particolare per Cerveteri del Sito UNESCO è stato un impegno vuoi di alta professionalità che di importante arricchimento culturale ed umano vissuto in modo estremamente sinergico con altre Persone extra moenia, di grande spessore e qualità. Una di quelle cose che, se capitano, capitano rarissimamente di “incontrarle” nella propria vita. Un qualcosa che si ricorda sempre con il massimo piacere come di un grande onore venuto in sorte. In proposito, considerata anche la riattualizzazione del tema visto che l’anno scorso furono doppiati i 14 anni dall’investitura, si ritiene utile riportare a seguire, in stretto ordine cronologico, gli accadimenti che, “in una splendida galoppata” (meno di un anno dalla prima “ispezione una sorta di non codificato e né codificabile record mondiale) hanno portato al raggiungimento di quello che è un indubbio ambitissimo riconoscimento di assoluto prestigio e rilevanza mondiale. Ecco la cronologia: Settembre 2002 nota informativa del MIBAC ai Comuni di Cerveteri e Tarquinia, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, alla Provincia di Roma, alla Provincia di Viterbo e alla Regione Lazio nella quale si ipotizza la candidatura dell’Italia all’UNESCO dell’anno 2003, ai fini dell’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dell’Unicum Etrusco rappresentato dalla necropoli etrusche di Cerveteri e di Tarquinia Vi è da dire, per correttezza d’informazione, che inizialmente fu Cerveteri ad assumere subito l’iniziativa, pur trattandosi di una designazione congiunta, in quanto a Tarquinia, nell’incipit, il dettaglio del tutto non era chiarissimo, ma poi si fece, a seguire, un gran bel lavoro all’unisono in perfetta sinergia con i rappresentanti degli Enti succitati. 12 Dicembre 2002 Conferenza di servizi indetta dal MIBAC in ordine alla candidatura del Sito”Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. 14 Gennaio 2003 istituzione dello speciale ufficio di staff del comune di Cerveteri per la Candidatura del Sito UNESCO della Necropoli Monumentale della Banditaccia. 22 Gennaio 2003 delibera, da parte del Comune di Cerveteri, avente per oggetto: “Approvazione del documento d’intesa tra il Ministero Beni Culturali, Regione Lazio, Provincie di Roma e di Viterbo, Comuni di Cerveteri e Tarquinia per la candidatura ai fini dell’inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO delle Necropoli di Cerveteri e Tarquinia – Autorizzazione alla stipula del documento d’intesa del Rappresentante del Comune di Cerveteri” (all’epoca il Commissario Prefettizio D.ssa Paola Basilone recente Prefetto di Roma – ndr). 4 Febbraio 2003 firma, presso il MIBAC, del Protocollo d’Intesa per il Sito UNESCO fra Stato, Regione, Province di Roma e Viterbo e Comuni di Cerveteri e Tarquinia. 15 maggio 2003 conclusione del “Concorso Internazionale per Idee per la Realizzazione del Parco Archeologico Cerite” indetto sulla base della legge della Regione Lazio n. 26 del 1999; il progetto vincitore verrà successivamente iscritto nel Piano di Gestione del Sito UNESCO. 23 Luglio 2003 prima ispezione dell’UNESCO da parte del suo ispettore prof. Giora Solar tesoriere generale dell’I.C.O.M.O.S. (International Council on Monuments and Sites – che è il braccio operativo dell’UNESCO- ndr) che visita prima il museo ed ivi controlla sia i vari progetti concernenti le ristrutturazioni di Case Grifoni, della Legnara e del Granarone che i tre progetti del Concorso Internazionale per Idee del Parco Archeologico Cerite risultanti ai primi tre posti; poi prosegue la visita alla Necropoli Monumentale della Banditaccia, alle “Tombe del Comune”, ai Grandi Tumuli, per concludere la giornata alla Rocca di Ceri.

18 Marzo 2004 seconda ispezione dell’ispettore UNESCO prof. Solar che ricontrolla tutta la Necropoli della Banditaccia con particolare riferimento, in questo caso, alla Via degli Inferi, a seguire verifica i lavori, già in corso, presso le Case Grifoni, la Legnara ed il Granarone e nell’occasione tiene anche uno stage, presso la sala conferenze della biblioteca comunale, sulla gestione dei Siti UNESCO. Prima di ripartire riceve tutta l’ampia documentazione fotografica (300 foto realizzate tutte dal sottoscritto trasferite su CD) delle sue due ispezioni (18 marzo incluso) e dei luoghi ispezionati cosa che gli fa estremamente piacere e che dice gli tornerà molto utile e che la recherà con Lui a Parigi ( alla sede dell’UNESCO – ndr). 2 Luglio 2004 il Comitato Esecutivo dell’U.N.E.S.C.O. (United Nations Educational Scientific Cultural Organization) riunito a Suzhou (Città Sito UNESCO posizionata sul Fiume Azzurro in Cina e già visitata in passato da Marco Polo – una sorta di Venezia fluviale – ndr) proclama la Necropoli di Cerveteri e Tarquinia Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità con la seguente menzione:

“Le Necropoli di Cerveteri e Tarquinia rappresentano un capolavoro del genio creativo dell’uomo: l’estensione delle pitture decorative di Tarquinia è eccezionale sia per le forme che per i contenuti poiché rivelano gli aspetti della vita, della morte e delle credenze religiose degli antichi Etruschi. Cerveteri presenta, nel contesto funerario, le stesse concezioni urbanistiche e architettoniche di una città antica. le due Necropoli costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale dell’antica civiltà etrusca, unica tipologia di civilizzazione urbana dell’Italia pre-romana. La descrizione della vita quotidiana, rappresentata sugli affreschi delle tombe, molti dei quali presenti nelle abitazioni etrusche, costituisce una testimonianza unica della scomparsa di questa cultura. Molte delle tombe di Tarquinia e di Cerveteri rappresentano le tipologie di costruzione che non esistono in nessuna altra forma. I cimiteri, progettati come le città etrusche, sono tra i più antichi della Regione”. Il 14 Luglio 2004 conferenza presso il MiBAC sui due nuovi Siti italiani Unesco proclamati in Cina il 2 luglio (Necropoli di Cerveteri e Tarquinia e la Val d’Orcia – questa dopo 4 anni d’attesa – e nemmeno a dire che da quelle parti non fossero edotti sui Siti UNESCO visto che già lo erano Siena, Pienza e San Gimignano – ndr). Del prof. Solar, uomo coltissimo ma non estremamente loquace (anche se poi con lui stabilii un ottimo rapporto personale, per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare, tanto è vero che all’inizio della seconda ispezione fui l’unico che potei permettere di salutarlo addirittura abbracciandolo, cosa questa che destò una certa qual meraviglia nei presenti), il sottoscritto ricorda molto bene due sintetiche illuminanti frasi che mi disse nel corso delle ispezioni mentre stavo fotografando l’evento. La prima nella zona dei “Grandi Tumuli” quando guardando l’arcata d’ingresso di uno di essi disse rivolto verso di me che ero all’esterno oltre la soglia d’ingresso a fare le foto: “Colgo riscontri architettonici superiori a quelli di Creta!” (Una delle principali “culle” della civiltà mediterranea!- ndr), una cosa che detta da un fior di architetto come lui ed in quel ruolo “suonò” già come una mezza investitura.

Cerveteri e Tarquinia: 15 anni fa il sito Unesco ovvero la cronistoria di un grande successo
Cerveteri e Tarquinia: 15 anni fa il sito Unesco ovvero la cronistoria di un grande successo

La seconda mentre venivamo via dalla zona delle “Tombe del Comune”: “È una necropoli di immenso interesse che però se non si vede è come se non esistesse”(si riferiva specificatamente agli sfalci ed alla costante pulizia di tutto il pianoro della Banditaccia che, giustamente,secondo Lui andava fatta sempre e sistematicamente). Ora dopo 15 anni non tocca certo ad un tecnico trarre conclusioni e bilanci andando a croscollaterizzare “profitti e perdite”, sono valutazioni queste che chi scrive lascia volentieri agli altrui giudizi, di cui fondamentali sono quelli dei cittadini di Cerveteri che hanno vissuto e vivono le metamorfosi in atto, insieme alle valutazioni, anche queste affatto trascurabili (anzi), dei turisti nella loro veste di visitatori del Sito UNESCO. Ci sono magari un paio di cose da dire a proposito di ulteriori fattibilità le diciamo: Il prof. Solar auspicò che anche tutto il resto del pianoro della Banditaccia, con particolare riferimento all’area dei Grandi Tumuli, fosse recintata vistone la totale grande importanza storico-archeologica; l’altra la realizzazione di un, non trascurabile, Parco Archeologico (altra cosa di cui parlò specificatamente) cosa anche quest’ultima di non facile realizzazione ma ancora in stallo. In fondo l’idea principe per realizzarlo già c’era 16 anni fa (il 15 maggio 2003 infatti vi fu la chiusura dei verbali del Concorso Internazionale – come suddetto – con atti concreti regolarmente verbalizzati) con un lavoro importante fatto da una Commissione qualificatissima di cui facevano parte fior di studiosi e professionisti ( il famoso Prof. Giovanni Colonna titolare della cattedra di Etruscologia ed Archeologia Italica della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, la D.ssa Rita Cosentino archeologa della Soprintendenza Archeologica responsabile della Zona Archeologica di Cerveteri e, all’epoca, anche ottimo direttore del Museo Nazionale Cerite, l’ Arch. Luca Maggi dirigente capo della Soprintendenza per i Beni Architettonici del Lazio, l’ Arch. Demetrio Carini dirigente capo dell’Assessorato Regionale Urbanistica e Casa della Regione Lazio, il Dott. Aldo Dominici dirigente capo dell’Assessorato Regionale all’Ambiente della Regione Lazio, la D.ssa Flaminia Santarelli dirigente capo dell’Assessorato Regionale alla Cultura della Regione Lazio e per il Comune di Cerveteri l’Arch. Alessandro Borgia in qualità di presidente della Commissione ed il sottoscritto Dott. Arnaldo Gioacchini in qualità di segretario della stessa). Ad maiora semper che, come è noto, tradotto dal latino significa letteralmente: “Verso cose più grandi sempre”. Più grandi dell’ottenimento di un Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità?

Certo molte cose sono state poi fatte ed altre magari sarebbero da fare, ma non vi è alcun dubbio che senza la prestigiosa data dirimente ed iniziante del 2 Luglio 2004 nulla sarebbe mai esistito per cui è più che giusto celebrare i trascorsi quindici anni da quel fatidico giorno.

Arnaldo Gioacchini – Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO