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Cerveteri, domani l’inaugurazione dell’Etruria Guitar Festival 2021 al Parco della Legnara

Appuntamento alle ore 21 con ¡Aqui Me Encuentro!, spettacolo di musica flamenca del chitarrista e compositore romano D’Agostino, con Caponi al cajón set

Cerveteri, domani l’inaugurazione dell’Etruria Guitar Festival 2021 al Parco della Legnara

Cerveteri, domani l'inaugurazione dell'Etruria Guitar Festival 2021 al Parco della Legnara
Cerveteri, domani l’inaugurazione dell’Etruria Guitar Festival 2021
al Parco della Legnara

Nell’ambito della rassegna “Aspettando l’estate”, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri con la direzione artistica dell’ass. Federica Battafarano, giovedì 1 luglio alle ore 21 il Parco della Legnara a Cerveteri ospiterà ¡Aqui Me Encuentro!, spettacolo di musica flamenca del chitarrista e compositore romano Matteo D’Agostino, con Luca Caponi al cajón set.

Il concerto inaugura l’Etruria Guitar Festival 2021.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

“¡Aquí Me Encuentro!” vuol dire “Eccomi Qui!” ed è il progetto in cui Matteo D’Agostino mette a nudo la sua sensibilità di interprete e di compositore.

E’ una dichiarazione d’amore per la musica e per un genere musicale, il flamenco, al quale l’artista si dedica da più di 15 anni.

Si tratta di un insieme di otto composizioni originali, basate sulle forme degli stili musicali flamenchi (palos) più conosciuti, come Buleria, Alegrias, Tangos, Rumba.

Non mancano le influenze di generi musicali che ha approfondito negli anni, come il jazz, bossa-nova, musica classica.

NOTE DELL’AUTORE

Ogni brano nasce da un’idea, da un’emozione e si trasforma in note attraverso il corpo e lo strumento:

-Visión
(Tangos)
Come uno scultore davanti al blocco di marmo vede nella sua testa la sua opera già compiuta, anche io all’inizio di questo percorso ho visto davanti a me questi brani che vi presento oggi. Meglio, li ho sentiti.

Sentivo la sonorità, il ritmo, le pause, un susseguirsi di tensioni e risoluzioni che fluivano come una poesia musicale nella mia immaginazione.

Ho provato una emozione fortissima, data dalla possibilità di riempire questi brani/contenitori col mio sentire, col mio vissuto, versando giorno dopo giorno gocce/note che piano piano si mischiavano l’un l’altre, si integravano, sempre nuove a comporre il
puzzle musicale.

Visión è il primo brano che ho composto di questo progetto, ed è tributo ai visionari, a coloro che hanno saputo guardare oltre l’orizzonte ed immaginare nuovi mondi.

-De Muy Lejos
(Bulerías)
Dedicato a Enza e Claudio.
Le origini, le nostre.

Padre e Madre, DNA, spezzoni di frasi ascoltate, idee, concetti e paure… è questo ciò di cui siamo intessuti, un vestito che spesso ci
sta stretto, ma che è anche uno stupendo regalo per noi, se lo sappiamo aggiustare come farebbe un buon sarto.

Allarga un po’ qui, stringi di là, con arte, pazienza, verifica possiamo approfittare della nostra “origine” senza esserne schiavi.

Questo brano è proprio questo, una rielaborazione delle mie origini musicali orientate e rilette nel linguaggio e nella forma del flamenco.

-Amor
(Farruca)
Io mi amo! Questa è la partenza!

Amo ciò che sono ora in questo momento, con tutti i miei “difetti”, con ciò che voglio cambiare di me.

Non spreco la mia energia per criticare come sono, ma per navigare verso la mia visione, verso ciò che posso divenire, senza paure.

E nonostante io sia “muy lejo” da dove voglio arrivare so che un passo dopo l’altro, giorno dopo giorno, ci arriverò, perché grazie alla mia visione sento già nella carne il cambiamento.

-Alegría
(Alegrías)
Immaginate una nave che si è già allontanata dal porto di Cadiz e l’equipaggio è rapito da una nuova energia, pervaso da felicità incontenibile, data dallo sperimentare nuove possibilità ed un orizzonte sempre nuovo.

Questo brano è così, frizzante e complesso, energico come una alegrías deve essere per sua natura.

-Paz
(Fantasía Flamenca entre Zapateado y Tanguillo)
Non la quiete prima della tempesta, ma la quiete nella tempesta.

Fuori c’è la tempesta, dentro la pace…è una possibilità importante da coltivare.

Questo lo dico a me stesso: sei nella tempesta? Fai un respiro lento e profondo, rilassati! È così che anche la tempesta sarà gravida di
insegnamenti e nuove possibilità.

Questo brano è un inno alla semplicità e sostenibilità della pace.

-Soledad
(Soleares)
In questo brano faccio i conti con me stesso, è un brano composto e suonato per una chitarra sola.

È la ricerca di un equilibrio emozionale che va affrontato da soli pur sempre nella relazione con gli altri.

La ricerca di un’emozione, di un linguaggio interiore e la ricerca di un linguaggio esteriore, di un suono.

E la fine del brano è un ricongiungersi con l’insieme, con il ritmo che fa da collante al dono che ogni strumento apporta.

-Nacer
(Bulerías)
La nascita come un frutto di un percorso che ci fa scoprire nuovi in ogni istante.

L’attenzione che ci regala uno sguardo nuovo su noi stessi è frutto di un impegno, di una costante ricerca.

Nacer è una Bulerías che nasce proprio dal desiderio di rinascita musicale, dalla necessità di nascere ad un nuovo linguaggio, frutto di un orientamento dato ai “sapori” musicali che porto dentro…la gioia di sperimentare e di creare una nuova ricetta ogni giorno, seppure con gli stessi ingredienti!

-¡Fiesta!
(Rumba)
La celebrazione, la festa che facciamo insieme per sottolinearci il risultato, la nuova nascita, il piccolo passo di un percorso che fa parte del lungo viaggio che è la vita.

Un viaggio che per me trova il suo senso nella ricerca di se stessi, nella ricerca della parte migliore di noi, di quel noi eccellente, per
donarlo a noi stessi e agli altri.

È questo il senso della festa, il dono della propria dote e quindi…¡Fiesta!