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Cerveteri, condannato per aver stalkerizzato la moglie: “Pronti ad andare in Appello”

I legali del docente di Cerveteri condannato a 2 anni per stalking replicano alle accuse

Cerveteri, condannato per aver stalkerizzato la moglie: “Pronti ad andare in Appello” –

Una condanna, quella emessa dal tribunale di Civitavecchia, basata «su prove false con coercizione di testimoni» e una «persona offesa per arrivare a una accusa infondata e illegittima» mentre quest’ultima stava provando «semplicemente di recuperare il suo rapporto patrimoniale con la moglie».

Si difende dalle accuse e dalla sentenza emessa dal tribunale di Civitavecchia, il docente di Cerveteri condannato a 2 anni per aver stalkerizzato la sua ex moglie anche dopo la sentenza dello scorso anno sempre per stalking.

Tanto che ora con i suoi legali avrebbe deciso non solo di presentare ricorso in Appello ma anche di querelare la sua ex e le persone che avrebbero “contribuito” a creare il clima che si è poi instaurato tra lui e la moglie.

Per i legali del docente, «tutta la vicenda ha assunto i connotati di una farsa per mettere in cattiva luce e screditare un professore scolastico che insegna in ben tre scuole.

Un uomo che non ha avuto mai problemi sul lavoro, mai segnalazioni dalla scuola per i suoi metodi di insegnamento».

«Un uomo da sempre innamorato della propria donna che all’improvviso si è visto portare via, sì perché si è trattato di una vera e propria sottrazione tramite manipolazione della persona offesa».

I legali dell’uomo parlano di una testimonianza, quella della ex moglie, «preparata a tavolino con il suo difensore».

Testimonianza che avrebbe portato «ad una prima impressione negativa» del docente «agli occhi del giudice».

Riflettori puntati anche sulle amiche della donna che «hanno contribuito fattivamente alla separazione» tra i due «influenzando un soggetto debole e circuibile».

Amiche che avrebbero instillato nella donna «il dubbio sulla fedeltà al marito». Una delle quali non avrebbe esitato a «schiavizzare» l’ex moglie del docente «per i suoi interessi personali dimenticando che la stessa era sposata da 13 anni con l’imputato».

Dito puntato anche contro il dirigente scolastico del plesso in cui insegnava la moglie «che si industriava a non consentire l’ingresso» all’uomo «nella scuola dove insegnava la moglie perché “soggetto pericoloso”».

«Il tutto condito con la stampa locale su cui molto ha operato anche la difesa della persona offesa, che ha caricato l’evento di significati privi di fondamento dipingendo l’imputato come un vero stalker mentre lo stesso è solamente un uomo che cercava di salvare il proprio matrimonio».

Motivi per i quali ora la difesa del docente «proporrà impugnazione avverso la predetta sentenza davanti la Corte di Appello di Roma» e querelerà l’ex moglie, le amiche e il dirigente scolastico del plesso in cui lavora la donna.

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