I consiglieri Orsomando e De Angelis tornano a puntare i riflettori sul cumulo di rifiuti che ha sommerso la città e le sue frazioni
“Cerveteri: ci ritroviamo con un diluvio di immondizia” –
Pneutmatici dismessi e abbandonati dove capita, materassi appoggiati agli alberi, mastelli lasciati in strada in attesa del ritiro da parte degli operatori ecologici e sacchetti di rifiuti che sovrastano anche i mastelli.
Così Cerenova si è svegliata questa mattina. E così i consiglieri Salvatore Orsomando e Aldo De Angelis l’hanno fotografata tornando a puntare i riflettori sullo scempio che quotidianamente i residenti di Cerveteri, soprattutto delle frazioni, vivono.
“Oggi 8 marzo – hanno detto – sarebbe stato bello che la città si svegliasse tra frasi e pensieri contro le ignobili violenze sulle donne e sotto una pioggia di fiori per omaggiare le stesse quanto a ricordare la storia di questa giornata e invece, tanto per cambiare, ci ritroviamo con un diluvio di immondizia”.
E i due consiglieri puntano il dito contro l’assessore all’Ambiente, Elena Gubetti, il sindaco Alessio Pacucci e i consiglieri di Cerenova Bellomo e Zamboni: “Sono passati mesi e poi anni e ancora non siete capaci di mettere un argine a questo grave problema. Dimettetevi e lasciate la parola ai cittadini”.
Problema, quello delle discariche abusive e della gestione del servizio di raccolta rifiuti su cui spesso puntano i riflettori anche i “semplici” cittadini, stanchi di vivere e assistere a un continuo scempio del territorio.

Un problema che non riguarda solo le frazioni di mare ma anche quelle rurali, con gli incivili che spesso gettano i rifiuti all’interno dei fossi. “Nonostante le numerose segnalazioni fatte alla Polizia locale e alle guardie ecozoofile – hanno denunciato i cittadini – la situazione ogni giorno diventa insostenibile e indecorosa”.
“I rifiuti rimangono per giorni in attesa di essere rimossi e le discariche crescono a vista d’occhio e ancor più grave è che non si sa di chi sia la competenza per eliminare i rifiuti gettati nei fossi”.

Una situazione “drammatica” insomma e “nonostante la buona volontà di alcuni cittadini”, la domanda è “perché non si provveda con misure straordinarie come ad esempio l’installazione di foto trappole nei luoghi presi di mira da questi zozzoni”.