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CittàCronaca

Cerveteri, breve cronaca dell’Autostrada della Necropoli

di Angelo Alfani

Lascio questo articolo in ricordo dell’amico, compaesano e sentinella della Cerveteri seppellita da tempo: Roberto Biscetti

Questo articolo è parte di un corpo molto più ampio che mi auguro di poter ultimare e mandare in stampa per l’autunno prossimo. Oltre al valore storico e documentale mi prefiggo lo scopo di rendere ancor più stridente le aspettative, la riuscita nei fatti, di quella che il Regime, con punta di eccesso, chiamò Autostrada della Necropoli (ricordata da grandissimi scrittori e giornalisti tra i fondamentali del secolo appena terminato: Ojetti, Corrado Alvaro, Alberto Savinio, Bassani..) ed il deprimente stato attuale.

Vorrei che a fronte della insipiente trascuratezza delle istituzioni comunali e sovracomuali la strada della Necropoli con le centinaia di cipressi e pini marittimi, oramai desolatamente morti, tornasse ad essere quella degli anni cinquanta/sessanta.

Quella che i cervetrani sentivano propria, quella dove si passeggiava con la fidanzatina, ci si inguattava con la fidanzata, si volava sui motorini, si costringeva la ragazzina a stringersi forte nei tanti sobbalzi delle radici dell’albero senza di cui l’Italia non sarebbe il Bel Paese, si portavano i “pupetti a respira’ ‘n po’ d’aria bona, che fa tanto bene a li polmoni”

Scrive il poeta etrusco: ”I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo..”

Con nota ministeriale del 24 gennaio 1929 N. 447,il Ministero dei L.L.P.P. diede incarico all’Ufficio del genio civile di Roma di concretare lo studio e la compilazione del progetto relativo alla costruzione della strada di allacciamento della Necropoli Etrusca con l’abitato di Cerveteri.

La relazione a tale progetto , datata 10 agosto del 1929 , così è introdotta: La Necropoli Etrusca presso Cerveteri, è attualmente collegata all’abitato del Capoluogo di quel Comune mediante una strada di campagna senza sottofondo che, con andamento irregolare, corre nella massima parte incassata con pendenze che raggiungono in parecchi punti il 20%.

Detta strada, negli ultimi metri, si sovrappone con livello più alto, ad una antica arteria interna della Necropoli che, presto o tardi, dovrà pur essa essere esplorata. Per quasi l’intera lunghezza, durante le stagioni piovose, essa si rende impraticabile a causa del fango, che si produce per i numerosi ristagni d’acqua.

L’importanza che maggiormente viene ad assumere di giorno in giorno la Necropoli, specialmente dopo gli scavi praticati in questi ultimi anni, ciò che la rende sempre più
frequentata da studiosi, e visitatori, specialmente stranieri, ha indotto il Ministero della P. I. a chiedere l’Intervento dell’Amministrazione dei Lavori Pubblici, per lo studio di una strada di accesso possibile.

Il Corpo Reale del Genio Civile con repertorio N 669 stabilisce l’atto di cottimo fiduciario per il progetto per l’importo a base d’asta di 184.500.Alla fine dell’anno si riesce ad espletare la gara che viene vinta dalla Impresa romana Ciuffi Attilio.

Riporto in modo succinto le espropriazioni permanenti avvenute per eseguire l’opera: Mancini Sigismondo ( terreno),Castello Virginio fu Giocondo ( fabbricato pianterreno
adibito a stalla e magazzino),Confraternita del S.S. Sacramento (terreno),Marini Benedetto fu Giulio( terreno),Calabresi Guglielmo( terreno),Principe Ruspoli( terreno). Il costo complessivo di tali espropri assommò a lire 23.882,51.

Altro documento che riguarda molto da vicino noi cervetrani è quello relativo alla lista degli “operai adibiti per lavori di pilonatura alle tombe della strada in costruzione della Necropoli Etrusca all’abitato di Cerveteri ,alla piantagione degli aceri, nella costruzione di muretti a secco, piantagione di cipressi e pini marittimi, altre mansioni:
Riporto quella relativa ad alcune settimane di luglio ed ottobre del 1930: Castello Gottardo, Spadoni Italo, Badini Enrico, Zapicchi Battista, Zapicchi Cesare, Turpetti Cesare ( unico muratore di1* classe),Podestà Enrico, Venturelli Arnaldo, Ammazzalamorte Roberto, Montebove Attilio, Vecchiotti Luigi, Marini Angelo, Lucci Elio, Badini Giulio, Boldi Pietro, Pau Battista, Narcelli Mario, Potessi Luigi, Panella Francesco, Contadellucci Secondo, Rosati Giuseppe, Ricci Amedeo, Badini Giuseppe, Ammazzalamorte Giuseppe, Ricci Sestilio, Di Giuseppe Secondo, Brini Everardo, Pissini Giuseppe, Foresi Andrea, Cappelloni Pio, Brini Luigi…

A titolo di cronaca le ore giornaliere lavorative erano 9 al prezzo di 2,99 lire ora, tranne per l’unico muratore di prima: 4,99 ora.

I lavori ovviamente andarono ben oltre le aspettative così come il preventivo sottoscritto. L’inaugurazione fu fatta in pompa magna in un giorno iconico: il 24 maggio del 1932.

P.s.È fatto divieto riportare testo ed immagini senza il consenso dell’Autore

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