Cerveteri, Anna Lisa Belardinelli: “Confermiamo la nostra richiesta di abbattere la cabina dell’Enel della Boccetta” – di Giovanni Zucconi
Come nostra abitudine, ogni tema che proponiamo, quando possibile, cerchiamo di approfondirlo sentendo tutti quelli che possono contribuire a chiarire meglio. Recentemente abbiamo riproposto una questione che si trascina a Cerveteri da più di venti anni: cosa fare della vecchia cabina dell’Enel della Boccetta.
Per iniziare abbiamo interpellato Anna Lisa Belardinelli, l’autorevole Consigliere che siede nei banchi dell’opposizione del Consiglio Comunale di Cerveteri.
Se non sbaglio lei ha sempre avuto nei suoi programmi elettorali una proposta di soluzione per l’annoso problema della cabina dell’Enel della Boccetta
“È vero. Grazie a Guido Rossi, l’avevamo già messo nel programma che avevamo presentato agli elettori nel 2017. Abbiamo anche presentato un emendamento al bilancio, dove chiedevamo l’abbattimento della cabina dell’Enel. Ricordo che lo proponemmo anche a Zito in un Consiglio Comunale. Ma lui rispose che c’era l’intenzione di utilizzarla per realizzarci un centro culturale polivalente.”
Ma poi non se ne fece nulla…
“Dopo un po’, sempre in Consiglio Comunale, leggo che c’era la proposta di Galli di vendere l’immobile. Alla mia domanda su che fine avesse fatto il progetto, mi risposero che si erano resi conto che sarebbe costato troppo.”

Quindi una questione di mancanza di finanziamenti?
“Non solo. La verità è che i costi sarebbero stati proibitivi anche perché l’edificio poggia una porzione della rupe che ha problemi di solidità strutturale.”
Questo non lo sapevo
“Nel 2001, mi sembra, fu fatto uno studio geologico approfondito, utilizzando un georadar nell’area della cabina dell’Enel, che evidenziò la presenza di anomalie nel sottosuolo. Quindi caricando eccessivamente l’attuale struttura si poteva correre il rischio di uno sprofondamento. Diciamo che non è certamente impossibile poterla trasformare in una struttura pubblica. Tipo un centro culturale. Ma per mettere in sicurezza l’edificio sarebbero necessari molti soldi già solo per il consolidamento. Che si aggiungerebbero ai costi di ristrutturazione vera e propria. Io questo l’avevo detto più volte in consiglio comunale.”
Una domanda mi viene spontanea. I Cerveterani che hanno commentato il nostro precedente articolo sulla cabina dell’Enel, si sono praticamente tutti espressi per l’abbattimento. Non è un sondaggio, ma un minimo di valore comunque ce l’ha. Abbiamo detto che ci sono problemi strutturali, e che si prevedono sostanziosi costi per completare un eventuale progetto di ristrutturazione. Detto tutto questo, perché in questi anni non si è poi proceduto con l’abbattimento?
“Non lo so. Da Brazzini in poi si è deciso di recuperare questo immobile. Ma evidentemente non avevano lette le carte, perché questo studio è stato fatto nel 2001. Brazzini è arrivato nel 2003.”
C’è da considerare che sono stati già spesi dei soldi pubblici per rifare il tetto. Mi sembra che in tutto siano stati spesi 60.000 euro per la cabina dell’Enel. Questo non le pone dei problemi nel chiedere l’abbattimento dell’edificio?
“Capisco quello che vuole dire. Ma rimango ferma nella mia proposta. È stato un errore fatto da tutte le amministrazioni precedenti. E non il solo. Dovuto ad una gestione dei soldi pubblici poco accorta. E rimango convinta che l’edificio vada buttato giù. In modo da creare una bella piazza a due passi dal Belvedere, per creare un centro di aggregazione. La mia idea è quella di metterci, per esempio, un chiosco. Sarebbe un modo per riqualificare finalmente il centro storico. Oggi uno arriva al Belvedere, e lo trova un po’ abbandonato a se stesso. Quell’edificio per me è proprio brutto…”
Naturalmente buttarlo giù, ammesso che si faccia, non basterebbe da solo a riqualificare il centro storico
È ovvio che l’abbattimento deve essere inserito in un progetto più ampio di riqualificazione del centro storico. Per esempio, andrebbe risolto il problema del parcheggio. Abbiamo scoperto che dal 2018 hanno revocato la delibera sulle strisce blu. Ma le strisce blu stanno ancora lì. Quindi sì, non basterebbe abbattere l’edificio. Ma cominciare a sistemare la piazza, per esempio, decidendo finalmente cosa fare. Se per esempio pedonalizzarla. E sistemare il Belvedere. Che così com’è, non si può vedere.”