Studenti e docenti hanno indossato capi di colore rosso e disegnato una piccola farfalla sulla guancia e sul dorso della mano
Cerveteri, alla Salvo D’Acquisto un flash mob per dire no alla violenza sulle donne
di Beatrice Pucci
“La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruttrice” si legge così sul manifesto dell’Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto che in occasione della Giornata Internazionale dell’eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre, ha organizzato un flash mob alle ore 10 presso il cortile del plesso scolastico. Tutti gli studenti ed i loro insegnanti hanno indossato abiti di colore rosso e sul dorso della mano e sul volto, hanno disegnato una piccola farfalla a sostegno delle sorelle Mariposas e di tutte le donne vittime di violenza. In particolare, il vice preside, professor Gianluca Vannutelli, ha raccontato agli alunni la storia delle sorelle Mirabal, rivoluzionarie della Repubblica Domenicana al tempo della dittatura di Rafael Leonida Trujillo.

Patria, Minerva e Maria Teresa nate nel ’24, ’26 e ’35, tutte e tre uccise a bastonate dai sicari di Trujillo il 25 novembre del 1960. Si facevano chiamare “Las Mariposas” che tradotto significa “farfalle”.
Un’importante e toccante manifestazione è stata organizzata dalla dirigente scolastica Velia Ceccarelli e dal vice preside, professor di educazione fisica Gianluca Vannutelli con la collaborazione di tutti gli insegnanti della scuola. “È stata una manifestazione sentita e partecipata – ha affermato il vice preside e professor Vannutelli – Tutti i nostri ragazzi indossavano una felpa rossa per richiamare il tema della violenza sulle donne e, ciascun alunno aveva tinta sulla mano e sulla guancia una farfalla, come richiamo alle sorelle Mirabal e alla lotta contro la violenza sulle donne.

Crediamo che l’educazione al rispetto debba essere diffusa ed insegnata soprattutto ai più piccoli, insieme ai quali nel cortile della scuola abbiamo cantato a voce alta il ritornello della canzone di Ermal Meta, ‘Vietato Morire’, per dire NO alla violenza sulle donne”. Una volta rientrati in aula, gli studenti hanno composto un acronimo-mesostico con la frase ‘Basta Violenza’, un momento di riflessione e discussione che ha dato ai ragazzi la possibilità di esprimersi attraverso i loro sentimenti e le proprie emozioni.