Appuntamento per giovedì alle 18.30. L’intervista al regista attore di Cerveteri
Agostino De Angelis rappresenta Eschilo – di Giovanni Zucconi
Il 2024 è stato un anno ricco di eventi organizzati nelle nostre aree archeologiche. Molte manifestazioni hanno valorizzato, come non era mai successo prima, alcuni importanti siti gestiti e tutelati dal Parco o dalla Soprintendenza.
Tutte queste manifestazioni erano di grande spessore e, alcune, hanno anche rappresentato “una prima volta”. Ma quest’anno, come spesso si dice, il meglio deve ancora venire. E non dobbiamo neanche aspettare molto. Giovedì prossimo, 29 agosto, alle ore 18:30, per la prima volta in assoluto, l’Area Sacra dei Templi di Pyrgi, a Santa Severa, diventerà un palcoscenico naturale per la rappresentazione della conferenza spettacolo “L’Etrusca Pyrgi: da Eschilo a Dionigi I di Siracusa”. Ideata dall’attore e regista Agostino De Angelis con la presenza delle etruscologhe Laura Maria Michetti e Simona Rafanelli.
Sulla parte relativa alla conferenza, c’è poco da dire. Simona Rafanelli ci ha già deliziato, a gennaio, in una conferenza spettacolo sull’Imperatore Claudio. Sempre con Agostino De Angelis. E per parlare di Pyrgi, del suo porto e della sua area sacra, non si poteva scegliere di meglio della Professoressa Laura Maria Michetti, dell’Università La Sapienza di Roma.

E sulla parte più teatrale della serata, non possiamo avere dubbi sul fatto che il regista e attore Agostino De Angelis metterà in scena uno spettacolo degno di questa “prima volta” nell’area archeologica di Pyrgi. Ci saranno cavalli e cavalieri. Assisteremo a battaglie che avranno come sfondo l’area sacra e il mare. E su tutto questo aleggerà lo spirito di Eschilo, il più grande drammaturgo greco, curioso di assistere alla rappresentazione di una parte di una sua grande opera: I sette contro Tebe. Tragedia di cui alcune scene erano rappresentate in un frontone di un tempio, ritrovato proprio a Pyrgi e attualmente conservato nel Museo di Villa Giulia.
Per farci raccontare meglio la natura e l’importanza della manifestazione, abbiamo contattato l’ideatore di questo spettacolo, il regista e attore Agostino De Angelis, che gentilmente ci ha concesso un’intervista.
La conferenza spettacolo che lei porterà in scena nell’area archeologica di Pyrgi rappresenta un unicum. Mai nessuno aveva avuto l’autorizzazione della Soprintendenza ad organizzare un evento in questa importante area archeologica. Lei come ci è riuscito?
“In effetti l’evento di giovedì rappresenta una svolta nell’attività di valorizzazione degli scavi di Pyrgi. E di questo dobbiamo ringraziare la Soprintendenza. Che sta aprendo alle manifestazioni aree che non aveva mai aperto prima. Per me è un grande onore essere il primo ad organizzare qualcosa in questa area archeologica così prestigiosa.
Come sono riuscito a convincere la Soprintendenza? Gli ho proposto un progetto talmente avvincente, e soprattutto legato all’area sacra di Pyrgi, che si sono tutti dichiarati entusiasti.”
Il titolo della conferenza spettacolo è “L’etrusca Pyrgi – Da Eschilo a Dionigi I di Siracusa”. Che c’entra Eschilo con Pyrgi?
“Pochi lo sanno, ma nel museo di Villa Giulia è conservato un frontone di un tempio, trovato durante gli scavi a Pyrgi degli anni ‘60, dove sono rappresentate le scene della guerra de “I sette contro Tebe”. Che è proprio una tragedia di Eschilo.”
Quindi lei metterà in scena, proprio nell’area sacra di Pyrgi, la tragedia di Eschilo? Devo riconoscere che è un progetto ambizioso e affascinate. Non è proprio una cosetta.
“Soprattutto mai nessuno ci aveva ancora pensato. Spesso dico che sfuggono particolari importanti, che dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti. Stiamo parlando di Eschilo, il più grande drammaturgo della Grecia antica, e di un frontone di un tempio etrusco che rappresenta scene di una sua tragedia trovato a pochi passi da Cerveteri. Naturalmente questo è frutto di un mio lungo studio sulle fonti della tragedia greca.”
Abbiamo detto che sarà una conferenza spettacolo. Ci sarà anche una parte più prettamente scientifica. A chi sarà affidata?
“A due grandi archeologhe. All’archeologa e direttrice del museo civico “I. Falchi” di Vetulonia, Simona Rafanelli, e alla professoressa Laura Maria Michetti, che ha la cattedra di etruscologia alla Sapienza di Roma. Loro ci racconteranno l’importanza storica e archeologica del sito di Pyrgi. Del suo porto e dei i suoi santuari. E, naturalmente, ci spiegheranno bene il significato delle scene della tragedia di Eschilo presenti sul frontone. Scene che io e i miei attori rappresenteremo, per la prima volta, nell’area sacra. Come le dicevo prima, nessuno aveva mai pensato a fare una cosa del genere.”

Nella parte teatralizzata del suo spettacolo, c’è posto anche per Dionigi, il Tiranno di Siracusa
“Tutti sanno che nel 384, Dionigi il Tiranno di Siracusa distrusse il porto di Pyrgi e 60 navi etrusche. Ho voluto creare questo ponte culturale tra l’Etruria e Siracusa. Che è piaciuto alla Soprintendente, Margherita Eichberg, e alla funzionaria di zona, Rossella Zaccagnini.”
Che condizioni le ha posto la Soprintendenza per concederle il privilegio di essere il primo a fare una rappresentazione dell’area archeologica di Pyrgi?
“Loro conoscono i lavori che ho fatto in siti altrettanto importanti come Segesta e Selinunte, per esempio. Sanno che il mio approccio è quello di non toccare nulla. Di non mettere neanche un chiodo. E sanno che sono in grado di realizzare un adeguato piano di sicurezza. Noi abbiamo fatto un sopralluogo e scelto l’area più adeguata a mettere in sicurezza gli spettatori. Tenga conto che in siti del genere, senza poter utilizzare nessuna impalcatura, non è facile mettere tutti in sicurezza. Ci saranno anche delle scene di battaglie, e verranno utilizzati anche dei cavalli sulla scena.”
Ormai per le Soprintendenze di tutta Italia, lei è una sicurezza
“Direi proprio di sì. Il metodo che sto portando avanti da più di trenta anni è quello di portare il Teatro dentro i siti senza toccare nulla. Senza microfoni, senza palcoscenici. Riesco a creare un’atmosfera suggestiva ad impatto zero sul sito archeologico. Io uso ancora il metodo che usavano gli attori nell’antichità. I miei attori vanno in voce. Senza microfono. Interagendo con il pubblico, non su un palcoscenico. Bisogna dire che è necessaria una formazione per recitare in questo modo, come nel Teatro classico. È necessario inoltre studiare l’acustica del luogo per individuare i punti e le direzioni ottimali per fare ascoltare bene il pubblico. Certi spettacoli non si improvvisano. Non si possono improvvisare. Per questo le Soprintendenze mi danno fiducia.”
A Pyrgi sarà sicuramente uno spettacolo che rimarrà nella storia. Anche solo per il fatto di essere il primo rappresentato in quest’area archeologica. Ci vuole ricordare alcune altre sue rappresentazioni che sono rimaste nella storia del Teatro?
“Tante prime volte… Ricordo con piacere la prima rappresentazione in assoluto della Divina Commedia nel Teatro Greco di Siracusa. Sono stato il primo a portare, nel 2009, Dante nel Teatro Greco di Siracusa. Utilizzando il teatro come si faceva 3.000 anni fa. Senza microfoni, senza palcoscenico. Senza mettere una tavola o un chiodo. Certe cose bisogna saperle fare.
Un’altra “prima volta” è stata nell’importante sito archeologico di Alba Fucens, nella Marsica. Nell’area della città antica, sono stato il primo a fare una rappresentazione itinerante della Divina Commedia.”
Mi ricordo che una volta mi ha parlato anche delle visite guidate teatralizzate
“Io sono stato il primo a mettere in scena, diciamo così, le visite guidate teatralizzate. Insieme ai miei giovani attori. Il primo successo per questo tipo di spettacolo, ci fu quando aprirono i Fori Imperiali alla sera. Facemmo un percorso nei Fori, e uno a Trastevere. Nei Fori feci la parte archeologica, e a Trastevere la parte “cittadina”. Ebbe un successo strepitoso. Parteciparono una marea di stranieri. Stiamo parlando, forse, di 32 anni fa.”
Questa di Pyrgi sarà la rappresentazione più importante che ha fatto nel nostro territorio?
“Assolutamente no. Sarà una rappresentazione che entrerà nella Storia, ma ho fatto altre rappresentazioni altrettanto significative in questi anni nel nostro territorio. Per esempio, quando Cerveteri è diventata città UNESCO sono stato il primo che ha pensato di rappresentare l’Inferno della Divina Commedia proprio in Via degli Inferi. Quella rappresentazione ebbe un successo strepitoso. E ancora se ne parla. Poi a Cerveteri ho anche rappresentato l’Eneide di Virgilio, dove nell’ottavo libro si parla proprio dell’antica Caere. Anche quello fu un grande successo.”
Ci dobbiamo aspettare qualche altra rappresentazione memorabile a Cerveteri?
“Assolutamente sì. Questo è solo l’inizio. Faremo cose dove nessun’altro ha fatto nulla prima. Ancora non avete visto nulla. Ci saranno altri eventi straordinari. Questa di Pyrgi è solo il “la” per ribadire che, grazie al Parco e alla Soprintendenza, le cose stanno cambiando nel nostro territorio. Io vorrei che questa città decolli. Vorrei che Cerveteri diventi una città UNESCO che abbracci il mondo, e tutto il mondo venga a visitarla. Spero che le istituzioni cittadine mi aiutino a contribuire a questo obiettivo.”

