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Cordelli, giovedì il funerale: proposta una targa al Galli

Nori: “Nei tre anni che ha indossato la casacca verdeazzurra ne ha fatte di cose straordinarie”

Cordelli, giovedì il funerale: proposta una targa al Galli –

Giovedì prossimo, alle 10:00, sarà dato l’ultimo saluto ad Alessandro Cordelli nella chiesa di piazza Mario Salvi a Primavalle. 

Alle esequi parteciperà anche una delegazione dei tifosi del Cerveteri: “Si sono identificati nella sua figura, perché nei tre anni che ha indossato la casacca verdeazzurra ne ha fatte di cose straordinarie, di goal meravigliosi tanto da far vivere a Cerveteri una favola”.

Scrive così Fabio Nori: “Il calcio dal ‘90 al ‘94, l’anno della radiazione, non si viveva solamente la domenica, ma tutta la settimana”.

“E in quegli anni dopo Roma e Lazio si parlava di Cerveteri – aggiunge –, delle sue epiche vittorie, di cui Cordelli n’è stato uno dei protagonisti”.

“Ecco perché, oggi, a distanza di 27 anni, il suo nome riecheggia nei cuori e nelle menti, perché alcune generazioni di tifosi lo hanno visto segnare, gioire, eleggendolo a idolo”.  

La carriere sportiva di Alessandro Cordelli 

Alessandro Cordelli aveva 54 anni ed è stato un calciatore esemplare e stimato, il cui nome è salito alla ribalta quando militava nel Cerveteri dal 90 al 93 (serie D e C2), diventando l’idolo della tifoseria verdeazzurra.

In carriera ha giocato nell’Astrea, Tanas Casalotti, Ladispoli, Santa Marinella per citare alcune squadre. 

“Il grande salto quando era a Cerveteri, dove vinse il campionato di serie D e città dalla quale rimase unito da un cordone ombelicale”, prosegue Nori.  

“Era stato ribattezzato “Il Lupo” per la sua folta chioma: aveva tanti amici ed estimatori tanto che ieri, alla notizia della sua morte, sui social si è scatenata la corsa ai messaggi di cordoglio dopo che la brutta notizia è stata diffusa dal suo amico fraterno ed ex compagno di squadra Fabio Ranieri”. 

“Alessandro Cordelli e Cerveteri sono stati una cosa sola, un’identità unica che non si spezzerà dopo la sua perdita”, scrive Nori. 

La tifoseria ha lanciato l’appello al sindaco, Alessio Pascucci, di intitolare un’area vicino lo stadio Galli: anche un suo ex allenatore, Vincenzo Ceripa, concorda con l’iniziativa.  

“Alessandro merita un monumento per quello che è stato – ricorda Ceripa –: un ragazzo perbene, un calciatore che non mi ha dato mai un problema.

In campo riusciva a trasformare delle azioni difficili in goal facili con una certa capacità tecnica.

Cerveteri e il calcio laziale perdono un’ottima persona, l’ho notato in queste ore quando sono stato raggiunto da molte persone”. 

“Il goal più importante Cordelli non è riuscito a farlo – conclude Nori –, ma tanti e belli sono quelli messi a segno nel corso della sua carriera.