Ceripa ci svela il segreto del pareggio in Veneto
Cerveteri, 30 anni fa la gara di andata spareggio con il Giorgione per la C2 –

lI 5 Maggio 1991 , con la vittoria sul Terralba per 4-1 il Cerveteri vinse il campionato Interregionale nel girone H. Ma non bastava.
Per la promozione in serie C2 era necessario vincere uno spareggio con la vincente di un altro girone .
Arriva il giorno dei sorteggi che nelle sacre stanze della Federazione Italiana , decreta come avversario il Giorgione di Castelfranco Veneto il 19 Maggio.
E’ una squadra fortissima, ha dominato il campionato perdendo una sola partita. Un avversario difficilissimo.
“Dopo un primo momento di apprensione- ricorda Vincenzo Ceripa- ci riunimmo con l Presidente Di Traglia e il vice presidente Dino Brunetti e prendemmo la decisione di partire verso il Veneto con una settimana di anticipo”.
“Partimmo lunedì 13 maggio e iniziammo un vero e proprio ritiro nella città d Bassano Del Grappa, accesa rivale dei cugini di Castelfranco , l’unica che aveva battuto quel fortissimo club”.
“Nel ritiro venne in più serate a trovarmi l’allenatore Toma del Bassano che con filmati ed appunti mi svelò tutto quello che c’era da sapere sui prossimi avversari. Avevo una visione molto chiara , compreso bene la loro organizzazione di gioco sia in fase offensiva che difensiva, le qualità e i difetti dei giocatori, quali sarebbero stati i duelli dominanti. Bisognava attaccarli, non erano abituati”.
“Tutta la settimana alla stampa dichiarai che che avrei mandato in campo una formazione con più centrocampisti ,rinunciando a qualcuno del nostro quadrilatero offensivo formato da Cordelli, La Manna , Zheliga e Antolovic che invece la domenica schierai puntualmente”.
Giocammo un primo tempo tutto di attacco e i nostri avversari non si ritrovarono.
Nel secondo tempo l’espulsione di La Manna e l’infortunio di Paris resero le cose difficili ma arrivammo alla fine con un giusto pareggio a rete inviolate. Ripartimmo la sera per Cerveteri molto soddisfatti.
Sul bus guardavo i miei ragazzi .Il gruppo era cementato, non erano solo bravissimi ma avevano lo spirito, la voglia, la volontà e soprattutto la consapevolezza che nessun risultato era precluso. Avevano assimilato perfettamente il concetto come il gioco fosse legato al risultato, e i due fattori non potessero essere assolutamente distinti e separati.
Ancora non lo sapevamo ma stavamo andando incontro a tre anni di serie C2 , nei professionisti anni indimenticati anche per quello che ci dimostrarono i tifosi che ci hanno seguito in Veneto.
Fa.No.









