Oggi riprende il confronto tra Governo e Regioni per stabilire le linee da seguire in vista delle festività natalizie
di Marco Di Marzio
Dpcm Natale: vietati gli spostamenti tra Regioni anche se in zona gialla e scuole riaperte solo dopo il 7 gennaio –
No agli spostamenti tra Regioni anche se queste sono gialle e scuola solo dopo il 7 gennaio. Sono solo alcune delle novità che potrebbero entrare in vigore con il Dpcm che dovrebbe partire dal 4 dicembre prossimo.
Il confronto tra Governo e Regioni riprenderà già da oggi. E se da un lato non ci sarebbe l’intenzione da parte del Governo di imporre un numero massimo di persone alla tavola di Natale, dall’altra parte spostarsi da una zona all’altra del Paese potrebbe essere impossibile.
I presidenti delle Regioni non vogliono saperne di riaprire i licei, come riporta Il Corriere della Sera, prima del 7 gennaio.
Chiusi anche i confini regionali con Speranza che ha ricordato ai presidenti delle Regioni il picco di spostamenti a Ferragosto. Resterà però possibile tornare a casa. Per quanto riguarda ulteriori possibili deroghe queste saranno molto limitate: andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, ma sempre con autocertificazione.
Nelle fasce gialle ci si potrà spostare nelle seconde case ma sempre che queste si trovino all’interno della Regione. In fascia arancione o rossa invece il trasferimento fuori dal proprio comune non sarà consentito.
Scontro Governo – Regioni, invece, sulla possibilità per bar e ristoranti di prolungare l’orario di apertura almeno per le festività. Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, “se si vuole aiutare economicamente le attività avrebbe più senso tenere i ristoranti aperti la sera e chiusi a pranzo, visto che sono chiusi uffici e scuole”. Da decidere invece l’orario dei negozi.
Niente da fare invece per il coprifuoco. Anche a Ntale e a Capodanno si dovrà tornare a casa entro le 22.
Niente da fare anche per le piste da sci. Per Boccia “il sistema delle vacanze invernali riaprirà quando l’epidemia si sarà raffreddata” e ha promesso ristori “per tutte le attività che non potranno aprire”.
Per quanto riguarda invece chi deciderà di andare all’estero, bisognerà fare il tampone o stare due settimane in quarantena.









