Già negli scorsi anni i residenti della zona adiacente la stazione ferroviaria avevano lamentato la situazione senza però ottenere riscontri positivi
Ladispoli, treno acceso di notte: cittadini esasperati –
Un brusio continuo che tiene svegli durante la notte. Soprattutto in estate quando chi, non avendo un condizionatore a disposizione, si ritrova a dover tenere le finestre aperte per un po’ d’aria fresca.
Protagonista della vicenda è il treno che ogni sera staziona al binario 5 della stazione ferroviaria di Ladispoli e lì rimane tutta la notte acceso come se fosse pronto a ripartire.
Ed è proprio questo il problema. Il “motore” acceso del treno, che mantiene attive anche le luci e probabilmente il condizionatore al suo interno, genera un rumore tale da infastidire i residenti di via delle azalee, la via proprio a ridosso della stazione ferroviaria, del binario e del treno “incriminato”.
Già lo scorso anno i residenti avevano lamentato l’insostenibilità della situazione, con lettere e appelli all’amministrazione comunale e a Trenitalia. La richiesta era ed è molto semplice: spegnere quel treno.
Proprio per cercare di venire incontro ai residenti, si era deciso di spostare il treno più in là (in direzione Roma) sui binari. Ma anche in questo caso il problema era rimasto.
Se infatti da un lato i residenti delle vie delle azalee erano tornati a dormire sonni tranquilli, lo stesso non si poteva dire per i residenti della zona del Cerreto che costeggia proprio la ferrovia. Una coperta troppo corta dunque, che dopo le proteste anche dei cittadini del Cerreto, aveva portato all’indigesta decisione di riportare il treno al punto di partenza: in stazione, al binario cinque e sempre acceso.
Come aveva spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Michele Civita già all’epoca dei fatti il treno doveva restare acceso per garantirne l’utilizzo dei pendolari la mattina.
Non solo. Secondo i rilievi effettuati dall’agenzia regionale protezione ambientale del Lazio nel 2018, il rumore provocato dal treno lasciato acceso nelle ore notturne era vicino al limite previsto dalla legge. Sempre l’agenzia regionale protezione ambientale del Lazio aveva comunque suggerito di evitare la sosta per non disturbare il riposo dei residenti della zona. Ma a quanto pare proprio il suggerimento non era e non è stato preso in considerazione.
Una situazione che si protrae dunque da anni e che purtroppo ad oggi non ha ancora trovato una soluzione così da garantire il riposo dei residenti della zona che a distanza di anni tornano ad appellarsi alle istituzioni per trovare una soluzione definitiva al problema.









