La giovane pattinatrice ha vinto il titolo Under 17 a Rieti gareggiando con l’Althea Academy, società di Civitavecchia
Tutto è iniziato grazie ad una serie TV: guardando evoluzioni e ascoltando musica, Isabel Di Maro, ancora bambina, ha iniziato a coltivare la propria passione per il pattinaggio artistico a rotelle. Quel percorso, intrapreso circa 9 anni fa, oggi, l’ha portata a conquistare la Coppa Italia ASC. Nata nel 2009, Isabel ha vinto il prestigioso titolo a Rieti, al PalaCordoni, lo scorso 25 novembre. Noi di baraondanews.it l’abbiamo raggiunta per scoprire di più su un giovane talento del territorio che si muove tra Ladispoli e Civitavecchia, dove si allena con l’Althea Academy ed è seguita dall’istruttrice Francesca Maura.
Da dove nasce la tua passione?
Ho iniziato a guardare una serie tv, Soy Luna, un cartone dove i protagonisti andavano sui pattini e cantavano. Mi sono incuriosita e ho deciso di provare. Da lì non ho più smesso e ho iniziato con le prime gare intorno ai 6 anni. In quel caso erano gli eventi organizzati dalle diverse società del territorio.
Poi è arrivato il debutto in gare nazionali
Sì, lo scorso anno ho fatto la mia prima gara nazionale e mi sono classificata al tredicesimo posto.
Immagino che non ti aspettassi un balzo in avanti del genere
Assolutamente no perché il cambio di categoria è stato impegnativo. Ho preparato questa gara in un mese e mezzo. Ero incredula perché avevo preso la gara come un gioco e non pensavo assolutamente di arrivare così in alto.
Pensi sia cambiato qualcosa a livello di approccio?
Nella mia prima gara avevo tanta ansia e non ho svolto al massimo l’esercizio che avevo preparato in 6 mesi. Stavolta ho preparato un nuovo programma e ho smesso di sentire quella pressione così forte. Era la prima volta che gareggiavo contro tante persone. In questo caso ero molto più tranquilla.
Il pattinaggio è uno sport estremamente impegnativo. Quante volte ti alleni?
Tutti i giorni almeno per un’ora e mezza, dipende da come è costruito l’allenamento.
Ti eri data un obiettivo o hai vissuto il pattinaggio solo come una passione?
Io sono una persona molto competitiva, quando si tratta di fare una gara non dico mai di no. Sono sempre pronta a mettermi in gioco quando c’è da sfidare qualcun altro. Il mio sogno nel cassetto è provare ad arrivare ai Campionati Europei o Mondiali.

So che sei anche una grande appassionata di basket. Com’è stato ricevere il premio dal Basket Ladispoli e ricevere l’applauso del Palazzetto?
La passione per il basket è nata tramite mio fratello. Lui ha iniziato quando era piccolo ed io seguivo le sue partite. Mi ha fatto enormemente piacere e non me lo aspettavo, soprattutto non mi aspettavo tutti quegli applausi dagli spalti. Sono stata felice.
Ci sono state delle figure chiave lungo il tuo percorso?
Sì, la mia insegnante sicuramente, ma il supporto dei miei genitori è stato fondamentale. Mi sono stati vicini in ogni momento sia bello che brutto.
Hai pensato di mollare?
Sì, avevo avuto dei blocchi e volevo dedicarmi a tutt’altra cosa. Poi i miei genitori mi hanno aiutato a capire l’importanza di quello che stavo costruendo. Piano piano sono tornata e ho deciso di continuare.
Ti auguri qualcosa per il tuo sport?
Spero di arrivare a farlo conoscere a molte più persone. Non essendo uno sport olimpico, ci sono persone che pensano che esista solo il pattinaggio sul ghiaccio e ignorano quello artistico a rotelle.
C’è qualcosa che vuoi che dire e che pensi che non ti abbia chiesto?
Che non mollerò mai questo sport e che continuerò a tifare basket.









