Riceviamo e pubblichiamo dall’opposizione di Cerveteri:
“A 48 ore dalla nomina di Alessio Pascucci come Amministratore della Multiservizi, la maggioranza mette in scena l’ennesima operazione di potere: un bando-lampo di dieci giorni per il Direttore Generale, ruolo lasciato colpevolmente vacante per due anni in violazione dello Statuto. Non c’è nulla di normale in questa accelerazione improvvisa. È la conferma che Multiservizi non viene gestita con criteri amministrativi, ma con un’agenda politica che si muove solo quando serve blindare posizioni e assetti”.
“Per mesi l’azienda ha navigato senza guida tecnica, senza controlli adeguati, senza trasparenza, accumulando decisioni sbagliate e scelte affrettate. La dismissione dell’e-commerce, la nuova farmacia avviata senza basi solide, la mancanza dell’OdV, il caos documentale, i ritardi nei pagamenti, la proroga infinita del Collegio Sindacale e del Revisore Unico, figura quest’ultima incarnata da un professionista che da decenni attraversa l’azienda con un ruolo costante e tutt’altro che marginale: tutto questo è il risultato di una gestione lasciata in sospensione, mentre la maggioranza faceva finta di non vedere. È un elenco di problemi che non nascono dal caso, ma dalla combinazione tra l’assenza deliberata di un Direttore Generale previsto dallo Statuto e la scelta di un Amministratore dal curriculum altisonante che, dopo due anni, ha abbandonato l’azienda senza affrontarne davvero le criticità”.

“Improvvisamente, due giorni dopo l’arrivo di Pascucci, esplode l’urgenza. Improvvisa, sospetta, politicamente trasparente nella sua opacità. Chi può credere che questa sia efficienza? Siamo di fronte a un’operazione che ha una logica evidente: posizionare una figura che da decenni è uno dei dominus della politica cittadina, ben oltre qualsiasi semplice allineamento di maggioranza e correre subito a mettere al sicuro una delle caselle più strategiche dell’intera azienda. Il tempismo è talmente netto da non lasciare spazio a interpretazioni ingenue”.
“La Sindaca parla di trasparenza, con una disinvoltura che rasenta la comicità, ma nei fatti sta costruendo un fortino chiuso, dove gli atti vengono usati come copertura formale e non come strumenti di legalità. Una selezione compressa in dieci giorni non garantisce nulla se non la sensazione che si voglia arrivare rapidamente a un risultato già deciso. La città non ha bisogno di operazioni cosmetiche: ha bisogno di verità e responsabilità”.
“L’opposizione non permetterà che questo passaggio venga nascosto o minimizzato. La città deve sapere, senza filtri e senza omissis, cosa sta accadendo dietro questa improvvisa frenesia amministrativa che non ha nulla di amministrativo e tutto di politico”.









