politica

“I dieci problemi di Cerveteri: n.1 occupazione”

Incontro nel circolo di Italia Viva. Protagonisti anche alcuni elementi del gruppo civico di Pio De Angelis. Nell’incontro stabilito di individuare 10 dei problemi più importanti per Cerveteri. Il primo affrontato è la disoccupazione

“I dieci problemi di Cerveteri: n.1 occupazione” –

Nuovo incontro al circolo di Italia Viva di Cerveteri dove hanno preso parte anche alcuni elementi del gruppo civico di Pio De Angelis. Durante l’incontro, come spiegato dal rappresentante etrusco di Italia Viva e consigliere comunale, Maurizio Falconi, si è cercato di individuare una linea che possa portare a stilare un programma in vista delle prossime amministrative.

Dieci problemi Cerveteri occupazione

Si parte dall’individuazione di dieci dei problemi più importanti per Cerveteri. Si parte del problema dell’occupazione e in particolare dalla disoccupazione giovanile.

“Il gruppo di attivisti è consapevole del fatto che i principali interventi nell’ambito del lavoro non rientrano nelle competenze prioritarie dell’amministrazione comunale ma l’ente comunale può operare sia con interventi di supporto, sostegno e promozione dell’occupazione”, ha spiegato Falconi.

“L’attenzione degli attivisti si è quindi focalizzata sui singoli settori economici che possono dare occupazione. A Cerveteri il settore del commercio ha subito una perdita di occupati soprattutto per la chiusura di molti esercizi commerciali”.

“L’apertura di molti supermercati ha poi danneggiato le piccole botteghe dedicate alla commercializzazione di prodotti enogastronomici locali, con ripercussioni negative anche sul settore agroalimentare del territorio – ha proseguito ancora Falconi – Il mercato dell’edilizia non “tira” più come un tempo e gli addetti sono ora occupati in ristrutturazioni abitative che però sono destinate ad avere difficoltà nel tempo se, come si prevede, i bonus in futuro non saranno così appetibili. Molte importanti aziende agricole locali (come la cantina agricola di Cerveteri) non hanno saputo reggere la concorrenza di un mercato sempre più complesso e sofisticato con conseguente perdita di occupati”.

“Anche per la ristorazione si sono persi posti di lavoro. I ristoranti sono pochi in relazione al numero dei nostri abitanti (circa 38.000) mentre sono in aumento gli esercizi che fanno asporto (pizzerie al taglio). La mancanza di una zona artigianale non ha sviluppato tale settore con la conseguenza di non favorire l’apprendimento di mestieri a giovani in cerca di occupazione”.

“A Cerveteri non esistono aziende importanti o piccole industrie che possano assorbire manodopera. Anche il settore del turismo non assorbe molte risorse lavorative. I bed and breakfast a Cerveteri sono circa una dozzina e sono essenzialmente a conduzione familiare. Non risulta che le case per affitto estivo siano occupate per tutto il periodo e non risultano affitti temporanei (anche di uno/due giorni) di abitazioni come invece avviene a Ladispoli”.

“Come sappiamo non esistono strutture alberghiere. Non esistono impianti, come parcheggi a pagamento, chioschi e servizi per camperisti, che possono occupare persone con il flusso dei turisti. I giovani (15-29 anni) in cerca di prima occupazione a Cerveteri sono circa 5.000 che con questo scenario sono destinati a cercare lavoro fuori dal loro comune di residenza. Dobbiamo partire da questi dati per trovare soluzioni concrete che non possono che non partire dallo sviluppo del turismo. Ma non a parole”, ha concluso l’esponente Iv di Cerveteri.