Inizia il secondo grande switch off del digitale terrestre, una lunga transizione che verrà completata solo nel 2023. Il cambiamento nasce da una richiesta dell’Unione Europea che ha sottratto unaspecifica parte della banda a 700MHz per consentire l’ingresso della rete 5g per i dispositivi mobili. Ogni nazione ha poi optato per soluzioni diverse: l’Italia ha scelto di continuare a puntare sul digitale terrestre e per farlo ha dovuto ricorrere a tecnologie di trasporto del segnale più efficienti.
Le emittenti televisive dovranno utilizzare lo standard DVB-T2 per i loro programmi con codifica HEVC (High Efficiency Video Coding). Verrà mantenuta l’attuale quantità di canali, che saranno tutti in HD.
La fase transitoria inizierà il 20 ottobre 2021, RAI e Mediaset hanno già deciso di adottare i nuovi criteri di trasmissione per 15 canali. La TV di stato lancerà ben nove canali, mentre il Biscione seguirà con 6. Al momento, le reti ammiraglie (Rai1 e Canale 5) resteranno visibili a tutti.

Per capire se si è in possesso di una TV abilitata basterà fare il test di ricezione andando sui canali 100 e 200. In linea generale, i televisori acquistati dopo il 2017 dovrebbero essere compatibili e riuscire a ricevere questa nuova frequenza, mentre per i televisori acquistati tra il 2010 e il 2017 bisognerà effettuare il test sopracitato. I televisori più datati, invece, avranno sicuramente bisogno di un supporto esterno.
In caso di ISEE inferiore ai 20mila euro, si potrà richiedere il bonus TV. Questo bonus non riuscirà a soddisfare tutte le richieste che potrebbero essere effettuate, bisogna quindi richiederlo il prima possibile.










