Individuate e classificate in base al decreto del Presidente Zingaretti T00077 del 17 aprile
Qualità delle acque marine: i dati di Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella
L’estate è alle porte e Coronavirus permettendo residenti vacanzieri torneranno a riversarsi, in sicurezza, sulle spiagge del litorale. Puntuali, come ogni anno, sono arrivati i risultati dell’Arpa che certificano la balneabilità o no delle acque del litorale. Il giudizio di balneabilità è confermato dal Decreto del Presidente n. T00077 del 17.04.2020 della Regione Lazio (http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/AMB_DPRL_T00077_17_04_2020.pdf)

LADISPOLI
Su tutto il tratto centrale che va dal fosso Vaccina al Sanguinara, secondo i risultati pubblicati sul sito dell’Arpa, sventolerà ancora la bandiera rossa: acque non balneabili.



CERVETERI
A Cerveteri i problemi sono delimitati alle aree in prossimità della foce dei fossi (Turbino e Zambra)


SANTA MARINELLA

A Santa Marinella acque non idonee al Porticciolo e alla foce dei fossi (Guardiole, Santa Maria Morgana, Castelsecco delle Buche e Quartaccio) e in zona Poligono Militare.


LA CLASSIFICAZIONE
La normativa in materia di acque di balneazione (D.lgs. 116/2008 e D.M. 30/05/2010) classifica le acque di balneazione secondo 4 categorie (scarsa, sufficiente, buona, eccellente).
Entro la fine della stagione balneare 2015 tutte le acque devono essere classificate e giudicate almeno “sufficienti”. è comunque possibile che le acque siano temporaneamente definite “scarse”. Qualora questo si verifichi, le Regioni e le Province autonome, a decorrere dalla stagione successiva, devono:
- adottare adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l´esposizione dei bagnanti all´inquinamento;
- individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente”;
- applicare adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento;
- avvertire il pubblico mediante un segnale chiaro e semplice ed informarlo delle cause dell´inquinamento nonché dei provvedimenti adottati sulla base del profilo delle acque di balneazione.
Se le acque di balneazione sono classificate di qualità “scarsa” per cinque anni consecutivi, è disposto un divieto permanente di balneazione che le regioni e le province autonome possono anche attuare prima della scadenza del termine dei cinque anni stessi nel caso ritengano che il raggiungimento di una qualità “sufficiente” non sia fattibile o comunque eccessivamente costoso.
La classificazione è calcolata considerando i dati microbiologici delle quattro stagioni balneari precedenti alla stagione in corso.