Il dirigente scolastico Riccardo Agresti: “Sarà il Consiglio di classe a prendere la decisione definitiva”
Melone, bambini troppo vivaci: rischio sospensione per bimbi di 3 anni – Il bambino è troppo vivace e ora rischia la sospensione.
Non si tratta però di bambini in un’età tale da poter già comprendere le conseguenze dei loro misfatti o maracalle.
Si parla infatti di bambini di appena tre anni frequentanti la scuola dell’infanzia della Corrado Melone.
“Il regolamento è molto chiaro”, ha detto il dirigente scolastico Riccardo Agresti a Cmr intervistato da Fabio Bellucci a “cambia il mondo”.
Secondo quanto spiegato dal dirigente della Melone, l’ultima parola spetterà al consiglio di classe. I passi intermedi per evitare la “punizione” drastica ci sono stati.
“Quando accadono queste cose siamo davanti a situazioni problematiche esterne alla scuola.
Problemi in famiglia o comunque successe fuori dalle mura scolastiche.
Perché se un bambino dice una parolaccia non la dice perché ha sentito l’insegnante.
O se lancia oggetti addosso agli altri non lo fa perché lo ha visto fare agli insegnanti”.
“Evidentemente – ha proseguito ancora Agresti – questi bambini soffrono e chiedono aiuto”.
E davanti a situazioni del genere il primo passo che la scuola compie è quello di cercare di interagire prima col bambino e successivamente con i genitori.
Se dai colloqui però non si arriva alla soluzione, allora “la parola passa al consiglio di classe”.
Per il dirigente scolastico è chiaro che “un bambino di 3 anni non comprenderà il motivo del provvedimento preso nei suoi confronti (la sospensione)”.
“Il segnale è per i genitori”. “Noi – ha proseguito Agresti – vogliamo che i bambini che frequentano la nostra scuola imparino divertendosi, ma rispettando sempre il prossimo”.
Non è la prima volta che all’interno dell’istituto scolastico diretto da Agresti, vengano presi provvedimenti simili anche nei confronti di giovanissimi alunni.
Solo qualche mese fa, un bambino era stato sospeso dall’attività didattica al rientro dalle vacanze natalizie, per aver tirato, per sbaglio, una forchettina di plastica addosso a una compagnetta, rischiando di colpirla in un occhio.
Lo scorso anno, un ragazzo di terza media non era stato ammesso agli esami finali perché reo di aver rubato un souvenir mentre si trovava in gita scolastica.