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Ladispoli, ricostruito in 3D da Marco Mellace il territorio così come doveva apparire nel medioevo

L’opera nasce su ispirazione del suo lavoro multimediale già intrapreso per la realizzazione del libro di prossima pubblicazione dal titolo “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini”, scritto insieme con Luana Bedin, Cristina Calabrese, Luigi Cicillini, Nardino D’Alessio, Marco Di Marzio, Crescenzo Paliotta e Claudio Nardocci

di Marco Di Marzio

Ladispoli, ricostruito in 3D da Marco Mellace il territorio così come doveva apparire nel medioevo

Rivedere il territorio di Ladispoli così come doveva apparire nel medioevo oggi è possibile grazie all’apprezzato lavoro multimediale condotto da Marco Mellace.

Dedizione che partendo dal concetto di formazione è divenuta oramai una realtà, non solo per quanto prodotto fino a questo momento, in particolare per la sua città natale ma anche perché avvalorata dalle collaborazioni nel tempo portante avanti da colui stesso conosciuto anche con il nome di “Flipped Prof”.

Attraverso le ricostruzioni 3D operata da Mellace, infatti, si è potuto scoprire un ulteriore lato nascosto di quelle che possono essere considerate le origini della odierna cittadina balneare, nata, come scrisse il celebre Gabriele D’Annunzio in un articolo riportato su “La Tribuna” del 22 aprile 1888, rifacendosi al mito della sua antenata Alsium, nato come porto etrusco e poi divenuta colonia romana.

L’opera nasce su ispirazione del suo lavoro multimediale già intrapreso per la realizzazione del libro di prossima pubblicazione dal titolo “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini”, scritto insieme con Luana Bedin, Cristina Calabrese, Luigi Cicillini, Nardino D’Alessio, Marco Di Marzio, Crescenzo Paliotta e Claudio Nardocci.

La redazione di Baraondanews ha voluto incontrare nuovamente Marco Mellace così da scoprire la sua ultima opera, un vero e proprio inedito per la città di Ladispoli.

Caro Marco, nel ringraziarti per il nuovo spazio concesso alla nostra redazione, puoi illustrarci la tua ultima opera 3D per Ladispoli?

Certo! Attraverso la ricostruzione 3D si tratta di un modo di farsi un’idea del territorio di Ladispoli così come doveva apparire nel medioevo e prima del rifacimento di Torre Flavia da parte del Cardinal Orsini. Per la città, in cui sono nato, è certamente un qualcosa di nuovo, di inedito, mai compiuto prima. L’opera, come già ben anticipato, nasce su ispirazione del lavoro multimediale già intrapreso per la realizzazione del libro di prossima uscita dal titolo “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini”, che oltre alla presenza del sottoscritto sarà redatto con il contributo di Luana Bedin, Cristina Calabrese, Luigi Cicillini, Nardino D’Alessio, Marco Di Marzio, Crescenzo Paliotta e Claudio Nardocci.

Quali emozioni si provano nel vedere l’opera realizzata?

Le emozioni sono forti e tantissime, poiché trattasi di un lavoro in favore di una città che conosco molto bene per ragioni di vita e posto in continum con la storia finora conosciuta e facente capo agli etruschi prima e i romani poi. In epoca medievale, infatti, non vi è stata nessuna interruzione in termini di vita vissuta, come invece fatto supporre da alcuni. Coerentemente con il periodo, il territorio si è trovato a vivere l’oscurità e le paure tipiche del momento, anticamera però di quella che sarà l’epoca rinascimentale che fisicamente sarà rappresentata dalla presenza del Castello Odescalchi e di Torre Flavia così come l’abbiamo conosciuti.

In quale epoca siamo e di cosa si comprendeva a quel periodo il territorio dell’odierna Ladispoli?

Siamo a cavallo tra il 1200 e il 1300 e quello ricostruito in 3D trattasi del territorio che si estende dall’odierno Castello Odescalchi, all’epoca denominato Castrum Pali, fino alla prima versione di Torre Flavia visibile in lontananza. In particolare, si può notare in dettaglio dallo stesso Castello fino al fosso Vaccina. Ovviamente, balza subito all’occhio una forte differenza, quella legata proprio all’aspetto proprio del Castello, ricostruito come doveva apparire in epoca medievale e secondo le notizie storiche oggi in nostro possesso. Inoltre, si possono notare i luoghi dove oggi trovano dimora il Parco di Palo e le rovine di quella che doveva essere una parte dell’antico porto etrusco e poi colonia romana di Alsium o comunque abitazioni poste attorno ad essa. Tra i resti ricostruiti a livello multimediale anche quelli che sarebbero dovuti appartenere al sepolcro di Virginio Rufo e una villa, oggi ubicati a Palo, tra il lungomare e Piazza della Rugiada. Più a nord invece è possibile rivedere il ponte, costruito sempre in epoca medievale, posto sul fosso Sanguinara in diverso orientamento rispetto a quello attuale conformato con i lavori di raddrizzamento avvenuti nella metà degli anni ’50, demolito nella seconda metà del’900, ricostruito 3D grazie al preziosissimo apporto di Marco Di Marzio, con la funzione strategica di collegamento per una strada “litoranea”, di epoca romana, che congiungeva il ponte con l’odierna Via Odescalchi e proseguendo poi con Via Roma fino a Torre Flavia, attraversando anche il fosso Vaccina, scoperta attraverso il team di lavoro del nuovo libro “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3”.

Secondo il celebre Gabriele D’Annunzio Ladispoli nasce rifacendosi al mito di Alsium, quanto dunque di questa antica città secondo te è andato perduto durante il periodo di questa ricostruzione 3D?

Secondo il mio parere, i miei studi e non solo molto di Alsium è andato perduto con la caduta dell’Impero romano e l’alto medioevo. Credo che già all’epoca della ricostruzione 3D sia stato visibile ciò che è arrivato fino ai giorni d’oggi. E questo, per certi aspetti, può rappresentare anche un grande rammarico poiché sarebbe stato ancor più interessante un maggior rinvenimento di reperti che avrebbero sicuramente contribuito a farci conoscere meglio la storia e la gloria di questo territorio, con esiti benefici in termini culturali da ultimo anche per la stessa città di Ladispoli.

L’opera nasce su ispirazione del suo lavoro multimediale già intrapreso per la realizzazione del libro di prossima “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini”, a che punto si trovano i lavori di stesura del testo?

Molto bene. Ultimamente, inoltre, con tutti gli autori abbiamo fatto una riunione attraverso la quale è stato fatto il punto della situazione e rimodulato l’indice anche alla luce delle ultime scoperte fatte attraverso le ricerche condotte a tal fine. Il libro, in termini di stesura, sta ricevendo di continuo ulteriori salti di qualità e di rilievo, verso il raggiungimenti di nuovi traguardi prima non pensati. È una bellissima storia che sicuramente otterrà molti riconoscimenti, e questo è un bene per tutta la comunità di Ladispoli. Io personalmente per il libro, come già precedentemente annunciato, dopo la Villa di Pompeo, La Grottaccia e Torre Flavia, sto realizzando il Sepolcro di Virginio Rufo, il Tumulo etrusco di Monteroni, l’acquedotto etrusco-romano e il ponte medievale, in parte quest’ultimo già proposto in questa mia ultima ricostruzione multimediale.

Caro Marco, nel ringraziarti nuovamente per l’intervista, in chiusura puoi dirci quali sono i lavori di prossima uscita?

Grazie mille a voi per l’interesse ogni volta dimostrato non solo ai miei lavori ma anche e soprattutto alla storia e alla cultura del territorio. Certo, oltre ai lavori su Ladispoli, molto presto completerò Catania greca, entro la fine dell’estate il Tempio di Giove Capitolino e successivamente Veio così come doveva apparire in epoca etrusca.

Per vedere il video della ricostruzione 3D cliccare il seguente link: https://www.facebook.com/baraonda.rivista/videos/553641432344180