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Ladispoli, passaggio ad Acea Ato 2: anche il social sottolinea la questione

A parlarne è Angelo Antonio Catone del gruppo Facebook Ladispoli Che Vorrei

Ladispoli, passaggio ad Acea Ato 2: anche il social sottolinea la questione –

Ladispoli, passaggio ad Acea Ato 2: anche il social sottolinea la questione

Da social si torna a parlare del passaggio del servizio idrico integrato di Ladispoli ad Acea Ato 2. Ad affrontare la questione è Angelo Antonio Catone, del gruppo Facebook Ladispoli Che Vorrei:

“Per chi non fosse informato, il servizio idrico della città di LADISPOLI a breve sarà trasferito ad ACEA. È un processo irreversibile che nasce dalla Legge 36/1994.

Ladispoli, è uno di quei pochi Comuni che, gestendo le risorse idriche attraverso la propria società Flavia Servizi, ha tentato invano tutte le strade possibili per evitare di confluire nell’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) di competenza ma, per raggiungere lo scopo sarebbe stata necessaria una legge ad hoc che nessun Governo, almeno nell’ultimo decennio, ha tentato di emanare.

Il passaggio ad ACEA avrà, forse, qualche risvolto positivo per i dipendenti ma tanti aspetti negativi per i cittadini utenti, tra cui l’aspetto economico. I più tartassati saranno i cittadini abitanti in condominio.

Tra le righe dell’Atto di trasferimento da Flavia Servizi (quindi Comune di Ladispoli) ad Acea ATO2 si legge: Il Comune di Ladispoli ha fornito ad Acea ATO2 l’elenco delle utenze attualmente fatturate a defalco dal relativo contatore generale, che viene fatturato per la quota parte dei consumi non attribuiti alle utenze sottese. Acea ATO2 acquisirà esclusivamente i contratti delle utenze associate ai contatori generali alle quali verranno fatturati i consumi complessivi.

Quest’ultima frase che, forse, le parti del Comune coinvolte ai tavoli degli accordi non hanno valorizzato, significa che per una politica di risparmio aziendale, a discapito degli utenti, saranno aboliti tutti i contratti di fornitura individuale dei cittadini abitanti in condominio dotato di contatore generale.

Ciò comporterà un aggravio di spesa per gli utenti che, per il futuro, non pagheranno più il consumo al fornitore ma dovranno pagarlo all’amministratore del condominio che dovrà provvedere, tramite società incaricata, a rilevare le letture ed addebitare il costo dei consumi.

Inoltre, con questo sistema, i contatori individuali non saranno più di proprietà del fornitore ma passeranno in proprietà ai singoli utenti che saranno tenuti a provvedere a proprie spese per eventuali riparazioni o sostituzione.

Ad oggi non è dato sapere cosa accadrà per i condomìni sprovvisti di contatore generale. Per similitudine, probabilmente, saranno obbligati ad installare il contatore generale.

Quindi, a differenza di tutti gli altri utenti, oltre a dover subire gli aumenti indiscriminati della tariffa (si vocifera circa il doppio rispetto all’attuale) gli utenti in condominio dovranno anche sobbarcarsi le ulteriori spese relative alla contabilizzazione dei consumi e gli oneri per le future manutenzioni degli impianti.

Per quanto sopra, nell’interesse generale degli utenti, faccio un accorato appello agli interlocutori comunali affinché l’Atto venga modificato, eliminando la frase in grassetto, lasciando invariato il metodo di lettura dei contatori e conseguente fatturazione.”

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