Contrariati anche alcuni genitori
Ladispoli, parcheggio selvaggio alla Melone. Lo sfogo del Preside Agresti – Riceviamo e pubblichiamo
“E’ inutile mandare i propri figli a scuola per far loro imparare il corretto vivere civile se per primi non si rispetta il prossimo. Nelle foto allegate è evidente la maleducazione di alcuni genitori che non rispettano le regole insegnando ai propri figli, con il loro incivile atteggiamento, a comportarsi allo stesso modo.
Naturalmente il comportamento a Scuola dei figli di questi maleducati rispecchia ciò che hanno imparato a casa e la Scuola non può che agire di conseguenza comminando sanzioni disciplinari per insegnare a questi ragazzi quale sia il corretto modo di vivere civilmente.

Forse questi maleducati hanno comprato la patente e quindi non conoscono quali siano le regole democraticamente espresse da rispettare quali, ad esempio, le minime norme del Codice della strada il quale vieta, ad esempio, anche solo la fermata sulla zona riservata ai bus (articolo 157 comma 2 lettera d).
Dispiace poi che la promessa fatta pubblicamente dal Sindaco di far passare pattuglie della Polizia Municipale a verificare il rispetto del codice stradale sia stata attuata solo una volta in questi ultimi due anni.
In fondo rispettare le regole, significa rispettare il prossimo. Cosa hanno voluto dire questi maleducati parcheggiando bellamente le proprie ripugnanti auto sulle strisce gialle, mentre gli altri hanno parcheggiato più lontano? Semplicemente quello che dicono i mafiosi, i camorristi o certi altri “onorevoli” padroni: “ io faccio quello che mi pare perché valgo più di te, tu rispetta tutte le regole, io sono al di sopra di te e di loro!”. Io non credo che i proprietari di queste disgustose auto parcheggiate sulle strisce gialle valgano più di me o di qualsiasi altra persona onesta, anzi ritengo questi atti vere e proprie offese alla mia persona ed una offesa a tutte le altre persone oneste.
Tuttavia, come è possibile che queste bestie (ovviamente senza offesa per le bestie in quanto queste non sono civili e non hanno una società con delle regole democratiche da osservare per garantire il rispetto e la libertà di ciascuno) continuino a comportarsi in questo modo offendendoci tutti? Semplicemente grazie all’indifferenza generale di chi non ha il coraggio di parlare, di rimproverare, di segnalare oppure di chi si ritiene veramente inferiore a loro.
Per fortuna non tutti siamo vigliacchi e non tutti ci riteniamo inferiori a questi animali. Ecco di seguito due e-mail ricevute da un nostro papà”.
<<Gentilissimo Preside Agresti,
è con sincero apprezzamento che riscontro il suo non certo isolato tentativo di attirare l’attenzione sul problema della inciviltà dimostrata da alcuni genitori nel parcheggiare l’auto in spazi dedicati a bus, scuolabus e mezzi attrezzati per disabili. In effetti, come avrà certamente osservato anche lei, tutte le volte che mi capita di portare o riprendere i figli da scuola questa situazione si ripete, quasi che tutti i genitori rispettosi (per fortuna ancora la maggioranza) non aspettassero che l’infelice atteggiamento di questi pigri maleducati, che anzi si pavoneggiano di superiore scaltrezza a discapito di tutti gli altri meno avvezzi alle regole di sopruso (“giustificate” dal sopravvivere).
Tuttavia, mi permetta, non è mettendo un vigile davanti alla scuola che si può risolvere il problema e provo a spiegare il perché. Ci sono fondamentalmente due ragioni:
1) la prima deriva da un’antica massima latina, chi controlla il controllore? Intendo, l’autorità da lei chiamata è la prima che andrebbe richiamata su queste regole, non solo perché ho avuto esperienza diretta di astensione dall’applicazione pur in presenza diretta di alcune infrazioni, ma anche perché conservo un registro fotografico del parcheggio dei loro veicoli privati (non di servizio) in violazione del CdS che sono in attesa di inviare al Sig. Sindaco;
2) la situazione di strutture quali piste ciclabili (per lo più assenti) e marciapiedi (di dimensioni e condizioni ridicoli) è imbarazzante per una città di queste dimensioni. Non fornire strutture adeguate alla cittadinanza fornisce un alibi perfetto per i pigri trasgressori di cui sopra.
Pertanto, nell’impossibilità di cambiare la mentalità in chi si considera già grande, ritengo che la spinta al cambiamento vada ricercata proprio laddove non ce l’aspettiamo, ossia in quei piccoli uomini e donne che le abbiamo affidato nella guida a diventare grandi anche con i fatti. Ritengo che insegnando e mostrando loro le regole civiche siano capaci velocemente non solo di applicarle, speriamo, meglio di noi in futuro, ma anche correggere il presente bacchettando i genitori, nonni, zii ecc. ogniqualvolta rilevino deviazioni.
Per fare un esempio pratico, se d’aiuto, ho sempre insegnato ai miei figli che la cintura di sicurezza ed il seggiolino in auto sono due importanti strumenti per la loro sicurezza (cosa che non di rado mi capita di vedere disattesa da queste parti) tanto che non hanno mai lamentato il doversene servire, ma anzi mi riprendono se non inserisco la mia cintura anche solo per spostare l’auto in parcheggio. :-).
Penso che il cambiamento nelle generazioni rovinate sia più difficile che in quelle piú pure, almeno fino a quando non avranno ricevuto il cattivo esempio.
Felice di discuterne, la ringrazio per non mollare mai.
Un caro saluto,>>
<<Gentilissimo,
non ho nulla da aggiungere a ciò che ha correttamente scritto e che condivido pienamente in toto!
Resto a Sua disposizione per chiacchierarne insieme e confermo che non demorderò mai dal mio tentativo di migliorare questa nostra società.
Grazie per avere scritto e cordiali saluti
Riccardo Agresti>>
<<Ill.mo Preside Agresti,
torno mio malgrado sull’argomento.
Ancorchè influenzato, sono stato “costretto” dal medesimo stato di mia moglie a portare mia figlia a scuola e si è palesata credo la “solita” situazione parcheggio scuolabus, per la quale Le allego una foto.
Prima di intrattenermi con gli automobilisti che stanno ai lati dello scuolabus, ma sul posto riservato allo stesso (che nel frattempo si sono ahimè allontanati), ho voluto tentare un dialogo con il diretto interessato, l’autista del bus, per comprendere meglio la situazione. Devo dirle che quel Signore si è dimostrato molto a modo, seriamente e garbatamente dedicando alcuni minuti del suo tempo per darmi le spiegazioni che stavo cercando.
In punta di fatto, ha tenuto a precisare che la situazione nella foto non è la peggiore, perché almeno era riuscito a mettere le 4 ruote nel posto riservato, cosa che non sempre accade.
In particolare, mi ha colpito l’assoluta sensazione di impunità che pervade il cittadino selvaggio alle sue rimostranze, per le quali ora si dimostra comprensibilmente rassegnato. Se un adulto (che il più delle volte dalla dimensione corporea avrebbe bisogno di parcheggiare lontano dall’Istituto per beneficiare di una sana camminata, ragionamento applicabile anche ai rappresentanti del corpo municipale con le proprie auto private) si permette di rispondere “fammi pure dare la multa, tanto non mi importa”, va da sé che c’è qualcosa che non va nel rispetto delle istituzioni locali.
Oppure, il cielo non voglia, la consapevolezza che quella multa cadrebbe nel vuoto o, peggio, stracciata. Chiaramente mi auguro di no ma, se così fosse, questo sarebbe un buon terzo motivo in aggiunta ai due che ho evidenziato nella mia precedente a rendere inutile il piazzamento di un agente di polizia municipale di fronte alla scuola.
Tenuto conto della Sua possibilità di accesso diretto, forse un incontro con il Sig. Sindaco per la rappresentazione della problematica a favore dei piccoli trasportati e l’individuazione di possibili soluzioni (dissuasori a scomparsa nel terreno, ad esempio), potrebbe portare qualche giovamento, sperando che questo problema non riscuota lo stesso interesse delle condizioni stradali di questa cittadina, per le quali mi domando quale porzione delle tasse che pago sia riservata.
Le auguro una buona serata>>