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Jova Beach Party, il coordinamento Cerveteri – Ladispoli dice “no”

“Non ci stiamo e gridiamo forte il nostro no a un evento che va ben oltre il semplice concerto musicale”. Indetta un’assemblea l’8 luglio dalle 18 alle 20 al bar sulla nuova rotatoria sulla Settevene Palo

Jova Beach Party, il coordinamento Cerveteri – Ladispoli dice “no” –

Il coordinamento Cerveteri – Ladispoli dice “no” al Jova Beach Party che tra meno di un mese tornerà sulle spiagge di Campo di Mare.

Jova Beach Party no

“Non ci stiamo e gridiamo forte il nostro No a un evento che va ben oltre il semplice concerto musicale, ,incidendo pesantemente su un lungomare come quello di Marina di Cerveteri poco attrezzato ad ospitare una grande massa invece di un auditorium o di uno stadio deputato a questo ruolo”.

“Ne qui e ne altrove, in nessuna spiaggia italiana; fraternizziamo con tutte le aree destinate come Noi a subire questa “occupazione” non scelta dai cittadini”.

“Il concerto, con solo la via Aurelia di accesso centrale, si svolgerà come nella passata edizione in prossimità dei confini lato nord del monumento naturale della palude di Torre Flavia”.

“Evidente sarà l’impatto sull’avifauna ed i fragili equilibri di un habitat protetto,dove non nidifica solo il “Fratino”. Inoltre vorremmo capire quale sarà la ricaduta economica dei concerti sulle casse comunali ;l’albo pretorio non lo fa comprendere”.

“Lo smaltimento dell’enorme massa di rifiuti prodotti chi lo pagherà? I cittadini? Ci uniamo al coro di proteste sempre più ampio, che dal mondo ambientalista trova larga condivisione in gran parte della cittadinanza, che vedono un modo di vivere la musica ed il divertimento estivo sprezzante e poco rispettoso verso le spiagge e gli ecosistemi costieri”.

E il coordinamento annuncia un’assemblea l’8 luglio dalle 18 alle 20 a Cerveteri al bar “Il giardino” alla rotonda nuova sulla Settevene Palo.

“Sarà presente per il costituendo Coordinamento Nazionale Franco Sacchetti da Vasto. Oltre al Jova Beach faremo il punto su altre “pendenze e cementificazioni” che rischiano di condizionare negativamente il territorio invece delle sue potenzialità da valorizzare”.