Santa Marinella

Intervista ad Antonietta Urbani, primo Sindaco donna di S.Marinella e ideatrice del primo Museo Civico della Città

Intervista ad Antonietta Urbani, primo Sindaco donna di S.Marinella e ideatrice del primo Museo Civico della Città – di Marilena Curti

Abbiamo intervistato la Signora Antonietta Urbani, primo – e finora unico – Sindaco donna della città di S.Marinella (febbraio 1992 – maggio 1993) eletta nella lista del Partito Socialista Italiano. Una carrellata sulle tappe salienti del suo mandato, all’insegna di crescita, valorizzazione e conservazione del nostro patrimonio culturale che, grazie a lei, si concretizzò con l’istituzione del primo Museo Civico cittadino nel Castello di S.Severa, la Delibera a tutela delle Ville Liberty e la riscoperta degli altri siti archeologici. 

La sua è una famiglia storica di S.Marinella. Quando siete arrivati e da dove?

Nonno era originario di Tolfa e Nonna era umbra. Non so come siano giunti a S.Marinella ma qui si sono conosciuti e sposati. Hanno avuto sette figli, alcuni morti durante la seconda guerra mondiale. Nonno lavorava nel settore edilizio e fece parte del primo Consiglio Comunale. Era l’ultimo consigliere in ordine alfabetico: Urbani Aristide. Ci siamo sempre sentiti molto affezionati a S.Marinella e crediamo nelle nostre radici.

Come è stato realizzato il Museo Civico a Santa Severa?

Da tempo pensavo alla realizzazione del Museo civico, l’occasione fu durante l’Anno dell’Etrusco quando inviai alla Regione il progetto, grazie al quale ottenemmo i finanziamenti per aprire questo Museo Civico, successivamente rinominato “Museo della Navigazione Antica”, quando come Direttore subentrò il dott. Flavio Enei, che accorgendosi della notevole quantità di reperti inerenti la storia della navigazione, decise di modificarne il nome.

Non crede che sarebbe stato più opportuno nominarlo “Museo della Navigazione Antica e Moderna” dato che a S.Marinella per diversi anni era ancorato lo YACHT ELETTRA di Guglielmo Marconi, dal quale prese vita la Radiotelefonia Mobile, il RADAR e la TV ?

E poi la nascita della Marina di Israele nel 1934 qui a S.Marinella col grande Veliero Sara I ?

Non ultimo, lo YACHT BRITANNIA della Regina Elisabetta, che si fermò al largo di S.Severa nel 1992, per accogliere importanti esponenti della nostra Finanza?

Giusto. Bisognerebbe ripensarci un attimo. Intanto verificare la situazione col vecchio Museo Civico, quello che avevamo istituito noi e poi magari riflettere su come comprendere questo ambito, ossia tutti i fatti che si riferiscono alla navigazione moderna, altro tassello storico di Santa Marinella.

Durante la sua amministrazione come ebbe inizio lo sgombero del castello di S.Severa?

La motivazione dello sgombero è stata una crepa di dimensioni enormi che insisteva tra la Torre e il  Maschio del Castello. Io, in qualità di Sindaco, responsabile di eventuali danni accidentali a cose e persone, mi recai a Civitavecchia dal Procuratore Lo Iacono, avvisandolo circa le mie intenzioni, poi preparai un’ordinanza sindacale insieme al Segretario dott. Curcio per cui tutti dovevano lasciare il Castello, non solo in quanto bene comune a tutta la cittadinanza ma soprattutto perché bisognava tutelare l’incolumità della struttura e di chi viveva al suo interno. Funzionò. L’allora Maresciallo dei Carabinieri di S.Severa fece eseguire l’ordinanza e tutti furono mandati via.

Si è occupata della Castellina del Marangone; il Comune di Santa Marinella contribuì ad un prezioso testo sulla tematica di 650 €

Non ho mai saputo di questo libro. La Castellina era parte del mio progetto per l’Anno dell’Etrusco, che inviai alla Regione Lazio, per valorizzare anche tale sito, infatti recandomi sul posto, avevo appurato che i reperti archeologici disseminati erano ridotti in frammenti, perché da anni i contadini aravano quei terreni. Ciò che era rimasto mi piacque molto: un’altura con delle enormi strutture, probabilmente  cisterne per l’acqua interrate. Quindi pensai che sarebbe stato interessante far diventare quel luogo meta di passeggiate, anche a cavallo per favorire l’occupazione dei giovani, aprendo un nuovo percorso naturalistico-archeologico per sensibilizzare la cittadinanza alla storia e alla bellezza del territorio. Dopo la fine del mio mandato, tuttavia, il progetto del percorso a piedi è a cavallo per la Castellina, venne completamente dimenticato.

Come politico ha sostenuto “La Fratellanza del Soccorso di S.Marinella” antesignana della “Confraternita di Misericordia di S.Marinella” istituita nel ’93.

Per dare vita a questa iniziativa necessitavamo dell’autorizzazione della Croce Rossa e della Regione Lazio. Fu così che mi relazionai con il Comandante della Polizia Locale, dott. Claudio Iacobazzi e i miei colleghi di Partito, nacque così questa benemerita istituzione, fondamentale per la sicurezza della Città, e a tutt’oggi ne sono molto fiera.

Come iniziò il trasporto pubblico urbano nel ’92?

Se ne occupò l’Assessore Romitelli, al quale diedi l’incarico di creare una rete di trasporto urbano, estremamente necessaria, vista la conformazione lunghissima di S.Marinella, con 24 km di costa, e ci riuscimmo.

La floricoltura era un fiore all’occhiello dell’economia cittadina.

E’ stato un settore in cui mi sono impegnata notevolmente. Non fu facile perché dovevo interagire con una moltitudine di piccole aziende familiari di fiorai difficile da coordinarsi. Percepivo tuttavia che i tempi stavano cambiando e le piccole aziende familiari erano realtà destinate ad essere soppiantate da realtà più grandi.

Essere sindaca negli anni ’90, la figura femminile dello scenario politico dell’ultimo decennio del ‘900.

E’ stata una consequenziale evoluzione del mio percorso: facevo politica già da tempo, ero socialista, credevo in certi valori, ho fatto tante battaglie per l’emancipazione femminile. È stata quasi una cosa naturale diventare Sindaco. Erano momenti molto difficili, nonostante ciò ho realizzato alcune importanti iniziative. Non tutti i sindaci sono stati così fortunati. Ancora oggi quando vedo i pulmini che sfrecciano davanti casa mia, dico a me stessa: “li ho messi io”. Sono piccole, grandi soddisfazioni.