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In calo ad agosto la produzione industriale: -2,4% mensile, -2,7% annuo

Nel periodo giugno-agosto segna -0,6% rispetto ai 3 mesi precedenti

In calo ad agosto la produzione industriale: -2,4% mensile, -2,7% annuo –

Istat, produzione industriale a livello pre-pandemico

Torna con il segno negativo la produzione industriale ad agosto, dopo due mesi di lieve aumento congiunturale: nel mese si stima che l’indice destagionalizzato diminuisca del 2,4% rispetto a luglio.

Nel confronto annuo, corretto per gli effetti di calendario, la produzione industriale cala del 2,7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di agosto 2024).

Lo indica l’Istat. Nella media del periodo giugno-agosto si registra una diminuzione del livello della produzione dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.

L’indice destagionalizzato della produzione industriale, spiega l’Istat, segna riduzioni su base mensile in tutti i comparti: energia (-0,6%), beni di consumo e beni intermedi (-1,2% per entrambi i settori) e beni strumentali (-2,2%). Su base annua, si registra una crescita per i beni strumentali (+0,7%) e i beni intermedi (+0,2%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-2,3%) e in misura più marcata l’energia (-8,6%).

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+16,1%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,9%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+7,1%). La flessione più rilevante si riscontra, invece, nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-13,5%).    

“Nuovo maxi calo della produzione industriale. Hanno ereditato 209 miliardi e un Paese in crescita, in tre anni hanno distrutto tutto. Bisogna ripristinare integralmente Transizione 4.0, il più velocemente possibile. E mandare a casa questo governo nemico dell’impresa”. Lo afferma in una nota il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli. 

“Dalla siderurgia all’automotive, dal Pnrr agli incentivi alle pmi, ieri pomeriggio al Senato abbiamo ascoltato il racconta-fiabe Adolfo Urso dipingere l’Italia come un “eden” per chi fa impresa. Solo venti ore dopo l’Istat però fotografa l’ennesimo calo vertiginoso della produzione industriale ad agosto, con un -2,7% su base annua da far accapponare la pelle, visto che anche ad agosto dell’anno prima si era registrato un crollo. È l’ennesima dimostrazione che in tema di politica industriale Urso è più immobile di uno spaventapasseri, che la rigidità ragioneristica di Giorgetti fa sbandare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto che lo storytelling economico di Meloni è ascrivibile alla categoria teatrale dell’opera buffa. Come ha ribadito il presidente Conte, è necessario tornare alla velocità della luce a Transizione 4.0, dopo i fallimenti in serie del titolare del Mimit che hanno zavorrato l’intero settore industriale in modo trasversale tra i vari comparti per un triennio. La preoccupazione è massima: con la manovra avarissima che Meloni sta infiocchettando, il rischio è che il peggio debba ancora venire. Questo governo è una iattura”. E’ quanto affermano in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Senato e Camera Sabrina Licheri, Dolores Bevilacqua, Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti e Antonio Ferrara.