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Federbalneari Italia: agli stati Generali dell’economia presentato un piano per il rilancio del turismo

Chiesto l’accesso al credito, l’adeguamento dell’Iva al 10%, stabilizzazione del comparto e maggiore coordinamento Stato-Regioni. “Senza queste misure a ottobre molte imprese chiuderanno definitivamente”

Federbalneari Italia: agli stati Generali dell’economia presentato un piano per il rilancio del turismo –

Riceviamo e pubblichiamo –

Misure straordinarie per l’accesso al credito per le imprese balneari (fino ad oggi escluse) anche per il 2021 per valorizzare il patrimonio del demanio marittimo italiano, adeguamento dell’IVA al 10% per i servizi turistici e costieri, derogabilità agli strumenti di pianificazione del turismo regionale, strumenti a tutela del lavoro stagionale, politiche di sostegno alla competitività delle imprese turistiche, incentivi e sostegno alla formazione per le imprese turistiche e per i lavoratori, creazione di nuova occupazione in grado di accedere subito al mondo del lavoro, agevolare l’aggregazione di micro e pmi in reti d’imprese.

Questo, in sintesi, il piano per il rilancio del turismo presentato al Presidente del Consiglio Conte durante gli Stati Generali dell’Economia da Federbalneari Italia, associazione tra le più rappresentative d’Italia del turismo costiero con 13 associazioni regionali e oltre 3000 imprenditori del turismo e unica associazione di rappresentanza delle imprese balneari presente al tavolo degli Stati Generali dell’Economia.

Federbalneari Italia ha sottolineato la gravissima difficoltà in cui versa il comparto balneare nella stagione 2020, un settore che genera il 4% del PIL nazionale, percentuale che arriva sino al 15 % grazie dal turismo d’impatto indiretto.

Il Centro Studi nazionale di Federbalneari ha stimato perdite dal 40 al 50% per ogni impresa balneare (per un totale di oltre 30 mld di euro) dovute all’avvio tardivo della stagione, alla perdita di spazi spiaggia, ai protocolli sanitari rigidi e a consumatori ancora poco convinti.

Molti imprenditori hanno deciso di riaprire (nonostante un aggravio di costi pari a pari a circa € 12.000,00 in media per impresa \ stagione) solo per mettersi al servizio del paese e della collettività e per contribuire al rilancio dell’economia.

“E’ necessario mettere in campo misure straordinarie per evitare che, a ottobre a stagione finita, si assista alla chiusura definitiva di moltissime attività imprenditoriali balneari – ha spiegato Marco Maurelli, Presidente Federbalneari Italia – il nostro Centro Studi ha elaborato un piano operativo di rilancio dell’intero settore turistico balneare con obiettivi di breve, medio e lungo periodo.

Tra questi, oltre alle misure di sostegno fiscale, di adeguamento dell’IVA e di stabilizzazione dell’intero comparto, è necessario che si avvii un coordinamento permanente tra Enit, Associazioni di categoria e Ministeri, si risolvano le difficoltà di coordinamento tra Ministeri e Regioni e che si costituisca un’unità analitica sul turismo a sostegno del piano di rilancio e si avii un’azione strategica di marketing per il riposizionamento dei prodotto turistico Italia con le spiagge come elemento essenziale.

Senza una visione d’insieme e una profonda riorganizzazione, anche su base tecnologica, dell’offerta turistica nazionale non sarà possibile, infatti, venire incontro alle mutate esigenze post Covid 2019 e molte delle imprese che oggi sono in agonia, moriranno definitivamente.

In questa prospettiva come Federbalneari Italia puntiamo molto sulle progettualità che arriveranno dall’azione europea per dare certezze all’intero comparto turistico italiano che dovrà riorganizzarsi nella gestione del post Covid 2019 e chiediamo al Governo di farsi portavoce delle istanze dell’intero settore” ha concluso Maurelli.

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