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Corrado Melone, il preside Agresti torna in cattedra

Per gli alunni dell’istituto di Ladispoli una lezione inaspettata e alternativa

Corrado Melone, il preside Agresti torna in cattedra

Insegnare è sempre una esperienza di crescita per entrambi i “lati” della cattedra. Si cresce ascoltando l’esperienza del docente, ma anche osservando le reazioni degli allievi. I sorrisi che spuntano e gli occhi che si illuminano manifestano chiaramente che si è trasmesso qualcosa agli allievi. Un’aria disattenta o svogliata indica che la comunicazione non sta funzionando, che non riusciamo a far comprendere ai ragazzi ciò che amiamo e l’importanza che ha per noi e per loro.

Entrare in classe permette, a chi sa cosa significhi insegnare, di rimanere giovani dentro. Svolgere il lavoro di dirigente scolastico consente certamente di tentare, tra mille difficoltà, di rendere la Scuola quel luogo di crescita culturale che è alla base delle società civili. In Italia, purtroppo, non prevede di poter restare in classe a svolgere la passione che ha portato ad entrare in aula per osservare la crescita dei ragazzi che ci vengono affidati, affinché possiamo trasmettere loro l’amore per la cultura che tutti dovremmo avere.

Tuttavia a volte càpita che qualche docente mi faccia il dono di essere al suo posto per una o due ore, Non per redarguire chi abbia mancato a qualche dovere, bensì per tornare ad insegnare … almeno per un po’ di tempo. Così, se ad inizio anno ho ricevuto l’invito di entrare nella sezione D della scuola dell’infanzia per leggere una fiaba agli attentissimi bimbi della maestra Anna Maria De Biasio (invito esteso ed accolto anche dalle autorità della città e della Scuola), qualche giorno fa, ho invece ricevuto l’invito dalle professoresse Liliana Addario e Rosella Prochilo ad entrare nella 3E di scuola secondaria per rispondere alle domande dei loro ragazzi. Potrei ringraziare docenti e allievi per la loro massima attenzione mantenuta per due ore di seguito in entrambi i casi (sia dai piccolissimi dell’infanzia, sia degli ormai adulti della secondaria), per le loro acute ed intelligentissime domande, per la loro allegria, per avermi fatto rivivere le mia passione, per la loro correttezza e gentilezza, per i loro occhi ed i loro sorrisi … ma desidero ringraziarli per un solo semplice motivo: perché esistono.

Anche di questo si è parlato: dell’importanza di rispettare le regole della civile convivenza perché chi non le rispetta dimostra di non volere riconoscere l’esistenza del prossimo. Quella persona che salta la coda che stiamo seguendo per acquistare il biglietto di un cinema, nella sua mancanza di rispetto verso le regole e verso di noi, sta semplicemente affermando che il sole sorge solo per lui perché non riconosce alcun altro, che tutte le persone che sono in coda semplicemente non esistono: che noi non esistiamo. Eppure tutto ciò che facciamo, bene o male che sia, serve proprio a dimostrare a noi stessi che esistiamo veramente. Violenza è fare qualsiasi cosa per la quale non abbiamo avuto alcun permesso da chi esiste, ad esempio chi fa violenza sulle donne dimostra solo che per lui le donne non esistono, sono solo “oggetti”, e questo è il senso peggiore di quella violenza, quello che lascia la ferita più profonda e spesso non rimarginabile.

Ma credo sia meglio lasciar “parlare” direttamente gli studenti della 3E della scuola secondaria di primo grado della “Corrado Melone” che mi onoro di dirigere.

Riccardo Agresti

Venerdì 3 maggio, il nostro preside, Riccardo Agresti, è venuto nella nostra classe, la terza E della “Corrado Melone”, per approfondire alcuni temi di attualità proposti da noi ragazzi come, per esempio, il riscaldamento globale, il bullismo ecc. Questo incontro si è svolto con la collaborazione delle professoresse Addario e Prochilo. Il preside, appena entrato, ci ha detto di essere sorpreso dai numerosi ed interessanti argomenti proposti e che avrebbe provato a parlarne nonostante il breve tempo a disposizione!

Una cosa che ha colpito tutti noi è stato, subito, il modo di interagire perché non sembrava un rapporto tra alunno e professore, come noi ci aspettavamo, ma è riuscito a coinvolgerci, nei temi trattati, con parole semplici da capire ed esempi legati alla Storia e alle Scienze. Tra gli argomenti trattati c’erano anche razzismo, emigrazioni, violenza di genere e siamo rimasti colpiti dal fatto che parlasse in modo approfondito di tutto, mostrando un grande bagaglio culturale e con tanti riferimenti, anche alla vita quotidiana.

Sulla violenza di genere ha detto che essa può partire anche da un piccolo gesto fatto senza il consenso della persona; ad esempio, a tal proposito, ha riferito l’episodio in cui una bellissima modella e attrice, Charlize Theron, ha fatto notare ad un giornalista francese, che aveva baciata con galanteria la sua traduttrice durante un programma televisivo, di non aver chiesto prima il permesso della ragazza! Alcuni di noi, collegandoci al tema, hanno chiesto un parere sulle mode o meglio sul perché, a volte, il modo di vestire, diventi accusa verso donne che subiscono violenze e ne vengono anche ritenute responsabili! La risposta è stata che ciò è inconcepibile perché ogni persona, quindi anche ogni donna, deve essere e sentirsi libera e nello stesso tempo sicura. Nessuno deve permettersi un’offesa o una violenza verso un’altra persona, per nessuna ragione! Anche parlando di “razza” il preside ci ha ricordato che le diversità, casomai, sono fra ogni singola persona e che non esiste alcun supporto scientifico alle idee di “razze”, tantomeno “superiori” che tanti danni e tante morti hanno causato.

Abbiamo toccato, poi, molte altre tematiche importanti, ma altre vorremmo approfondire, per questo speriamo di poter ripetere un incontro di questo tipo perché ci ha fatto guardare il mondo sotto un’altra ottica, fornendoci tante informazioni su di esso che ci aiuteranno nella nostra crescita.

Ringraziamo le prof. che hanno permesso tutto questo, ma soprattutto il nostro preside per il tempo che ci ha dedicato!

Gli alunni di III E

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