Il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, ipotizzando che l’opera possa essere stata realizzata da un concittadino vorrebbe poterla ospitare sul territorio insieme all’originale
“Sarebbe bello ospitare a Cerveteri la famosa riproduzione del cratere di Eufronio trovata tra la collezione di monsignor Michele Basso” –
Ospitare a Cerveteri la famosa riproduzione del cratere di Eufronio rinvenuta tra la collezione del canonico di San Pietro e di cui tanto si sta parlando in questi giorni.

È l’idea del sindaco etrusco, Elena Gubetti: “Cerveteri da sempre è stata terra di straordinari artisti capaci di riprodurre le tecniche più complesse dell’arte Etrusca e non è un azzardo ipotizzare che l’autore della riproduzione possa essere un nostro concittadino”.
“Sarebbe bello, quindi, poter pensare di ospitare nella nostra città anche la famosa riproduzione che adesso è oggetto di tanta attenzione”.
“La città di Cerveteri – ha aggiunto Gubetti – custodisce tesori di immensa bellezza e di immenso valore come testimonia l’unicità della Necropoli della Banditaccia, sito mondiale Unesco e Patrimonio mondiale dell’umanità, sarebbe bellissimo poter arricchire questo patrimonio anche con un’opera come la riproduzione del Cratere di Eufronio in possesso di Monsignor Basso”.
“A Cerveteri l’originale cratere di Eufronio”. La precisazione del sindaco Gubetti
E il primo cittadino interviene anche su alcune notizie di giornale che, parlando della collezione di monsignor Michele Basso, hanno erroneamente collocato il cratere di Eufronio (quello originale) al museo di Villa Giulia anziché al Museo Cerite in piazza Santa Maria.
“L’originale del Cratere di Eufronio è gelosamente custodito nel Museo Nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri, dove è tornato per la prima volta nel luogo del suo ritrovamento nel dicembre del 2014, grazie al lavoro dell’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Alessio Pascucci con il contributo dell’assessore Lorenzo Croci”.
“Il vaso proviene dal saccheggio di una tomba della necropoli etrusca di Greppe Sant’Angelo, nella zona di Monte Sant’Antonio del comune laziale, avvenuto nel 1971. Dopo essere stato trafugato dai tombaroli e recuperato dopo lunghe vicissitudini giudiziarie e complessi negoziati internazionali, il Cratere è tornato a Cerveteri dopo ben 43 anni e da quel momento non è mai più stato spostato”.