Il Consiglio Comunale non raggiunge il numero legale per approvare la variazione di bilancio utile a finanziare la Sagra, edizione a rischio? Battafarano: “Lunedì è l’ultima chiamata. Senza variazione la Sagra non si fa”
Campanelli dall’allarme in quel di Cerveteri dove a causa della “tarantella” politica – ormai di questo si tratta – anche le tradizioni rischiano di essere cancellate. Il Consiglio non raggiunge il numero legale: la prossima edizione della Sagra dell’Uva è a rischio. Facciamo un po’ d’ordine perché la matassa è parecchio ingarbugliata. Il 16 luglio scorso si è riunito un Consiglio Comunale che prevedeva 2 punti all’ordine del giorno: una variazione di bilancio e un’interrogazione del consigliere Bucchi. La variazione riguardava un finanziamento in entrata dalla Regione Lazio, utile a finanziare la Sagra del Melone delle 2 Casette che si sta svolgendo proprio in questi giorni. Fin qui, nessun problema, anzi, tutti i consiglieri si sono congratulati con l’associazione che è riuscita a ottenere questi soldi.
Tuttavia, da subito, l’attenzione del Consiglio è stata catturata da un’altra variazione che, però, non faceva parte della scaletta prevista dalla massima assise in quella seduta. Questa seconda variazione doveva essere discussa oggi, venerdì 19 luglio. In questo caso, la variazione avrebbe previsto lo spostamento di risorse libere in un capitolo di bilancio che sarebbe andato a sovvenzionare l’organizzazione della prossima edizione della Sagra dell’Uva. L’utilizzo del condizionale è d’obbligo perché il Consiglio non ha raggiunto il numero legale e quindi la seduta è stata rimandata a lunedì prossimo quando i consiglieri necessari per portare avanti la discussione saranno solo nove (abbassamento del numero legale, insomma non vi tediamo con il regolamento di consiglio).
Oggi, i presenti erano, udite udite, 8. Va da sé che c’è il rischio concreto che non si riesca a discutere di questa variazione.
Ma dove nasce il problema? Il Sindaco Gubetti aveva chiesto al presidente del Consiglio – con poco preavviso, per dovere di cronaca – di inserire questa variazione nel Consiglio di martedì scorso, in modo tale da accorpare le sedute e smuovere una sola volta l’organo politico con annessi e connessi. Perché non si è potuto? E soprattutto, è possibile che non siano stati previsti prima fondi per la Sagra? Proviamo a rispondere.
Prima di arrivare in Consiglio Comunale, la variazione doveva essere discussa in commissione bilancio. L’ultima riunione della commissione si è effettivamente tenuta prima del famoso Consiglio del 16, ma il punto non era previsto dall’odg e, per questo, l’assessore aveva chiesto di discutere l’atto tra le cosiddette “varie ed eventuali”. La commissione ha ritenuto opportuno non discuterne perché c’era ancora solo una bozza del parere dei revisori dei conti, necessario per approvare l’atto in Consiglio. Quindi la commissione si è adoperata per fissare un’altra riunione prima del Consiglio di oggi che, come già anticipato, è “andato deserto”. Raggiunto telefonicamente l’assessore Gnazi ha spiegato: “Noi avevamo attivato la procedura per il finanziamento delle 2 Casette, dentro questa procedura scatta la necessità di fare la famosa variazione dei 70 mila euro. Considerando che c’era il consiglio già fissato, ho pensato di integrarla. L’atto è stato completato venerdì 12 pomeriggio a uffici chiusi. Lunedì in commissione ho portato l’atto e ho chiesto di spiegarlo per portarlo in Consiglio in giorno seguente. E’ l’atto che deve essere presente in commissione, il parere dei revisori può arrivare anche in consiglio e, tra l’altro, mancava solo una formalità. Il presidente Orsomando, assumendo una posizione legittima, ha deciso di convocare una nuova seduta per il 18. Io volevo accelerare”.

Per quel che riguarda la programmazione, invece, stando alle parole dell’assessore al bilancio Gnazi, il Comune aveva previsto 100 mila euro da spendere per eventi culturali, tra cui la Sagra e che sarebbero dovuti arrivare da un finanziamento esterno, come spesso è accaduto. Pare che, però, Città Metropolitana avrebbe rivisto i fondi erogabili per questo tipo di evento. Infatti, l’amministrazione, il 9 luglio scorso, ha scoperto di non poter ricevere una cifra così alta. Da qui nasce l’urgenza di trovare dei soldi utili a finanziare un evento storico e fondamentale per l’economia della città. Queste risorse sarebbero state trovate perché provenienti da maggiori entrate e quindi non impegnate in alcun servizio.
Cosa succederà se lunedì il Consiglio non raggiungerà il numero legale? Il primo cittadino tuona e afferma: “Sarebbe una sconfitta per tutta la città e, per la buona politica, una perdita su tutta la linea. Qui si tratta di tradizioni e di gente che ci mette l’anima. Non è giusto che sia la città a pagare per questo momento. Spero che si ravvedano”.
“Se non passa la variazione abbiamo i soldi, ma non possiamo utilizzarli” precisa Gnazi.
Furente anche l’assessore alla cultura Federica Battafarano: “Se non si presentano lunedì, non ci sono i tempi per convocare un altro consiglio, ma poi con quale scopo? Parlo sia fronte dissidenti che opposizione. Fosse luglio o maggio, il segnale è chiaro e forte. Parte dei fondi volevano essere destinati ai rioni, pensavamo che la variazione passasse, la Sagra è nell’interesse di tutti. Aspettiamo di avere la cassazione definitiva, ma a quel punto le cose diventano irrevocabili. I rioni, legittimamente, non continuerebbero a lavorare. Ora, aspettiamo queste 48 ore. La speranza è che la gente inizi a muoversi. E deve essere chiaro: se lunedì non passa la variazione la Sagra non si fa. Lunedì è ultimo appello, poi i responsabili di questo scempio dovranno risponderne. Mi auguro che nessuno parli più di azioni nel bene della città. Il bene si dimostra concretamente, non con i proclami”.
Ci sarebbe un ultimo strumento disponibile in extremis, ovvero la delibera di giunta. Il problema è che questa andrebbe ratificata in consiglio entro 60 giorni dalla sua emissione. Se questo non dovesse avvenire, ne risponderebbe direttamente l’amministrazione e, con il clima politico attuale, è improbabile che il governo cittadino si assuma tale rischio. Poco da aggiungere, la prossima edizione della Sagra è seriamente a rischio.
Giorgio Ripani
