Il dirigente scolastico della Don Milani “avvisa” i genitori che ieri hanno protestato davanti ai cancelli del plesso di Casetta Mattei
Cerveteri, Agresti: «O portano i figli a scuola o li denuncio» –
«O portano i figli a scuola o sono pronto a denunciarli». È l’avviso lanciato dal dirigente scolastico della Don Milani di Cerveteri, Riccardo Agresti, ai genitori che ieri mattina hanno deciso di protestare contro la chiusura del plesso di Casetta Mattei. (LEGGI QUI)

IL FATTO
Nei mesi scorsi il consiglio di istituto aveva deliberato lo spostamento dei bambini (circa 45) al plesso de I Terzi per cercare di ottimizzare gli spazi e soprattutto il personale Ata presente. Il tutto, nonostante i genitori fossero stati chiamati a esprimersi in materia con un referendum.
«La decisione è la nostra – ha detto una mamma – e noi abbiamo detto no allo spostamento. Spostamento – ha incalzato – deciso con una delibera di consiglio di istituto che non era stata pubblicata».
«Abbiamo scoperto che era stato deciso il trasferimento – ha proseguito ancora Martina – dopo due mesi circa, tramite i giornali e tramite le iscrizioni dove risultavano le iscrizioni per I Terzi».
Non solo. A quanto pare dalla scuola sarebbero stati già prelevati e trasferiti nei locali de I Terzi, anche gli arredi. Non solo banchi e sedie ma addirittura «le tende ignifughe – ha spiegato Maddalena Serinaldi, rappresentante della classe quinta – che avevamo comprato noi genitori».

E ora le famiglie chiedono un incontro con il dirigente scolastico e il sindaco Alessio Pascucci per cercare di risolvere il problema e riaprire i cancelli di Casetta Mattei. Primo cittadino che ad agosto era stato già contattato dai genitori sull’argomento ma che aveva chiesto tempo per verificare la situazione, tenendo anche conto delle problematiche legate all’emergenza covid. Da quel momento più nulla.
LA RISPOSTA DEL PRESIDE
Dal canto suo il dirigente scolastico non intende cedere di un passo. Anzi, va al contrattacco: «Se non manderanno i bambini a scuola sono pronto a denunciarli in violazione del decreto legislativo 297 del ’94. Aspetterò due, tre giorni e poi mi recherò dai carabinieri», ha detto Agresti.