Dall’incontro con Papa Francesco alla scena internazionale, l’artista lucano trasforma Cristo in icona pop e provoca l’editoria tedesca con ironia e provocazione linguistica: l’intervista
Buchmesse Frankfurt 2025, Antonio Balbi da Roccagloriosa scuote il mondo editoriale tedesco con “Cristus ist Pop!?” –

Alle spalle il ‘Matitone’ sede degli uffici della Fiera di Francoforte
di Marco Di Marzio
Lo scorso 20 ottobre si è chiusa l’edizione 2025 della Buchmesse di Francoforte, la più grande fiera del libro al mondo. Tra contratti miliardari, strategie di mercato e stand iper-luminosi, però, a rubare la scena non è stato un colosso editoriale o digitale, bensì l’artista di origini lucane e campano di nascita Antonio Balbi da Roccagloriosa, già noto al pubblico internazionale per la sua iconica serie pop-art Cristo senza Croce.
L’anno scorso Balbi aveva stupito tutti con il volume d’arte Cristo è Pop?, nato da un incontro con Papa Francesco. Durante l’incontro, l’artista non riuscì a trattenersi dal chiedere: “Cristo è Pop?” La risposta del Pontefice – oggi parte del piccolo folklore culturale vaticano – fu semplice e disarmante: “Sì. Certamente. Chi è da duemila anni più popolare di Cristo?” Un endorsement papale che nessuna casa editrice avrebbe mai osato immaginare.

Polyphemo è un povero Cristo anch’esso senza Croce ed è stato la prima vittima di bullismo della storia. Antonio Balbi da Roccagloriosa ne ha riqualificato la figura da bullo a vittima
Nel 2025, Balbi rilancia con un volume ampliato di oltre 320 pagine, pubblicato in tedesco con un titolo che ha subito acceso discussioni tra filologi, tipografi e addetti ai lavori: Cristus ist Pop!?
Ed è qui che nasce il primo “gossip linguistico”: si tratta di un’affermazione o di una domanda travestita? La critica Patrizia Coco osserva:
“Se fosse una domanda, la forma corretta sarebbe Ist Christus Pop?. Ma scrivendo Cristus ist Pop! e aggiungendo il punto esclamativo, Balbi crea una tensione tra grammatica e provocazione. Non cerca chiarezza, ma destabilizza.”

S.E. Fabrizio Bucci Ambasciatore d’Italia a Berlino
La destabilizzazione sembra essere, ancora una volta, la sua strategia. In un contesto come la Buchmesse, dove ogni parola pesa come un derivato finanziario, il titolo Cristus ist Pop!? introduce disordine creativo, ironia e scintille inattese.
Dietro al titolo resta però una domanda di fondo: nel 2025, Cristo è ancora “Pop”? In Italia la risposta è stata quasi unanime: sì, Cristo resta l’icona più popolare di tutti i tempi. Ora la sfida passa ai lettori tedeschi: nel cuore dell’editoria europea, tra intellettuali pragmatici e mercati saturi, Cristo saprà ancora imporsi come brand globale?

Console della Repubblica di Turca a Francoforte sul Meno.
Alcuni paragonano Balbi a Warhol, altri lo definiscono il Banksy mediterraneo, e qualcuno scuote la testa davanti all’ennesima commistione tra arte sacra e marketing. Ma resta un fatto: Antonio Balbi da Roccagloriosa è riuscito a catalizzare l’attenzione della Buchmesse, che altrimenti rischiava di perdersi tra talk-show aziendali e cocktail sponsorizzati.
Per capire davvero se Cristus ist Pop!? sia un’affermazione o una provocazione, però, non basta sfogliare il volume. Bisogna lasciarsi provocare.
In questi giorni, Balbi è a Roma e lunedì 27 novembre ha presentato il volume Cristus ist Pop!? al Senato della Repubblica, nella Sala Nassiria.











