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Borse europee toniche. Oggi riunione dei ministri delle Finanze del G7

La Bce vigila: ‘Verranno prese tutte le misure per proteggere la stabilità finanziaria e monetaria’

Borse europee toniche. Oggi riunione dei ministri delle Finanze del G7 –

Borse europee toniche con tutti i listini che avanzano di oltre il 2%. I mercati attendono la riunione in teleconferenza tra i ministri delle Finanze del G7, alla quale prenderanno parte anche i governatori delle banche centrali per decidere le mosse per contrastare i danni all’economia globale. In rialzo Francoforte (+2,37%), Madrid (+2,34%), Parigi (+2,10%), Londra (+2,14%).

Anche la Borsa di Milano (+2,1%) avanza ancora, in linea con gli altri listini del Vecchio continente. Piazza Affari è sostenuta dall’andamento positivo delle banche mentre lo spread tra Btp e Bund apre in calo a 169 punti. Il tasso di rendimento del decennale italiano si attesta all’1,08%. Tra gli istituti di credito marciano in vistoso rialzo Ubi (+3,2%), Mps (+3,1%), Intesa (+2,7%) e Unicredit (+2,5%). Nel listino principale si mettono in mostra Diasorin (+4,8%) e Poste (+4%). In positivo Banco Bpm (+1,7%), in attesa del nuovo piano industriale. Bene Atlantia (+1,8%), malgrado il taglio del rating da parte di Moody’s. Bene il comparto automotive con Cnh (+2,9%), Ferrari (+2,6%), Fca (+2%), Pirelli (+1,5%) e Brembo (+3,4%).

Ieri la speranza di un intervento del G7 e delle banche centrali sul coronavirus ha spinto Wall Street (con un rialzo record) e le borse europee, ad eccezione di Milano e Francoforte. 

Governi e banche centrali studiano una risposta coordinata per affrontare l’emergenza del coronavirus e cercare così di contenere quella che l’Ocse ha definito una “minaccia senza precedenti” per l’economia globale.

Oggi si terrà una teleconferenza tra i ministri delle Finanze del G7, alla quale prenderanno parte anche i governatori, allo scopo di discutere gli strumenti da mettere in campo per contrastare i rischi generati da un’epidemia che sta assumendo sempre più i contorni di un ‘cigno nero’.

La riunione intende rispondere alle ansie dei mercati, reduci dalla peggior settimana dalla crisi del 2008 e che già hanno messo in conto un taglio dei tassi di 50 punti base da parte della Fed, di 25 punti da parte della Banca d’Inghilterra e di 10 punti base da parte della Bce.

E che vorrebbero che l’azione sui tassi venisse accompagnata, in tempi brevissimi, da incisive misure di stimolo e da copiose iniezioni di liquidità. Dopo che venerdì la Fed ha dichiarato di essere “pronta ad agire in maniera adeguata per sostenere l’economia”, ieri si sono fatte sentire la Banca del Giappone (Boj), la Banca d’Inghilterra (Boe).

La prima si è impegnata a “fornire ampia liquidità e assicurare stabilità ai mercati finanziari attraverso appropriate operazioni di mercato e acquisto di asset”. Una promessa accompagnata da 500 miliardi di yen di pronti contro termine su bond governativi e acquisti giornalieri record, per 101,4 miliardi di yen, di Etf su titoli azionari. La Boe, a sua volta, ha fatto sapere di essere al lavoro con il Tesoro britannico e i partner internazionali “per garantire che vengano prese tutte le misure necessarie per proteggere la stabilità finanziaria e monetaria”.

Ma anche la Bce ha fatto sentire la sua voce. “L’esplosione del Coronavirus ha portato un nuovo elemento di incertezza” sull’economia europea, ha detto il vicepresidente Louis de Guindos, sottolineando che la Bce è “vigile” e “pronta a ricalibrare tutti i sui strumenti” nel caso in cui il deteriorarsi della situazione economica lo rendesse necessario.

Senza però cadere nella tentazione opposta, quella di adottare “reazioni eccessive”. “Se abbiamo la convinzione che sia efficace” ampliare le misure di sostegno all’economia “potremmo farlo, ma ancora non siamo a questo punto”, gli ha fatto eco il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau.

Gli occhi sono puntati soprattutto sulla Fed, le cui mosse – sollecitate ancora una volta dal presidente Usa, Donald Trump – potrebbero essere determinanti per ridare fiducia ai mercati. I future sui Fed Funds scontano un taglio di mezzo punto a marzo, per salire a un punto entro luglio. “Penso che in nome dell’emergenza i mercati chiederanno qualcosa in più, mi riferisco alla possibilità di estendere come extrema ratio gli acquisti agli Etf su indici azionari”, ha detto Antonio Cesarano, strategist di Intermonte. Quanto alla Bce, che ha poco spazio di manovra sui tassi, può adottare “manovre di infusione di liquidità a breve o eventualmente con un QE maggiormente dirottato sui titoli corporate”.

Ansa

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