L’iniziativa partita lo scorso anno su volontà del presidente Claudio Nardocci, riaprirà i battenti a primavera
Amatrice, tornano i CuoreBus della Pro Loco –
Le 3.36, un boato e poi più il nulla. Il sisma che nella notte colpisce il Centro Italia lascia dietro di sé solo morte e distruzione.
Era il 24 agosto 2016 quando l’Italia intera si svegliò con la terribile notizia che la terra tra Lazio, Marche e Umbria aveva tremato per 142 interminabili secondi.
Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto non c’erano più.
Un terremoto di magnitudo 6.0 le aveva spazzate via.
Passano pochi mesi e alla distruzione si unisce altra distruzione. Sono le 7.40 del 30 ottobre 2016. Un altro terremoto, il più forte in Italia, si abbatte su Norcia. Anche qui tutto il Centro Italia trema.
Molti paesi vengono rasi al suolo, come la zona alta di Castellucci. Intere comunità messe in ginocchio dalla furia della natura.
Famiglie, attività agricole, negozi, … i sacrifici di una vita spazzati via in quella manciata di secondi insieme alle proprie abitazioni, aziende.Una comunità intera che potrà rialzarsi solo e soltanto con l’aiuto di tutti gli italiani.
La gara di solidarietà parte subito. In tanti si mettono in moto per cercare di dare aiuto a quel popolo martoriato da due scosse di forte intensità nel giro di così poco tempo.

Aiuti immediati, ma anche aiuti dilungati nel tempo. Per cercare di riportare un po’ di turismo nella zona. Per cercare di far rivivere i produttori, gli agricoltori locali. Per cercare di ricreare un indotto spezzato dalla furia della terra.
Da qui nasce l’idea di CuoreBus, l’iniziativa promossa dal Presidente della Pro Loco del Lazio e presidente della Pro Loco di Ladispoli, Claudio Nardocci. Si tratta di autobus messi a disposizione delle varie Pro Loco della Regione per poter portare i propri iscritti in visita in questi luoghi devastati dal terremoto, ma che hanno voglia di ricominciare a vivere.
Il primo tour è partito già lo scorso anno in primavera. E con l’arrivo del bel tempo tornerà anche quest’anno con ben 12 autobus messi a disposizione. Sono 15 le località tra le quali scegliere.
Tutte rigorosamente all’interno del “cratere” creato dal terremoto.
«L’obiettivo – ha spiegato Nardocci – è quello di portare gente, di farli mangiare lì, di far visitare loro le cose belle che ancora esistono in questi luoghi». E poi perché no, acquistare qualcosa nelle aziende a km zero che sono risorte dalle ceneri.
Ma questa è solo una delle iniziate messe a punto dal presidente della Pro Loco del Lazio per cercare di far rivivere costantemente Amatrice. In primis: cucinare l’amatriciana agli eventi delle Pro Loco, anche fuori regione.
«È chiaro che non sono un cuoco», spiega Nardocci, «come deve essere chiaro che lo faccio, divertendomi, per mantenere vivo un dramma ancora del tutto irrisolto di quei luoghi e di quelle persone.
L’ho fatto e lo sto facendo da quei terribili giorni con varie iniziative, grazie a tutti gli amici che come me condividono questa missione».